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Arriva la relazione del Mef, Marino convoca i sindacati: paura per gli stipendi

Nel mirino del ministero il salario accessorio dei dipendenti capitolini. Sindaco e vicesindaco assicurano: "Niente tagli"

Gli stipendi dei dipendenti capitolini tornano sotto i riflettori. Come annunciato dal sindaco Ignazio Marino sulla scrivania del primo cittadino è arrivata la relazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze “con l’esito delle verifiche amministrative e contabili effettuate nei confronti di Roma Capitale per anni precedenti al 2013” ha spiegato. Nel mirino dei commissari del Mef la parte variabile dello stipendio, quella composta da indennità e straordinari. La contestazione del ministero parte dal fatto che il 90% del fondo disponibile per il salario accessorio, pari complessivamente a circa 70 milioni di euro, è stata riconosciuta come cosiddetta “indennità di disagio”, termine giudicato troppo generico e non allineato alla normativa nazionale.

Vista la massiccia contestazione dei dipendenti capitolini, il sindaco ha convocato i sindacati di categoria. “Ho dato subito mandato al Direttore generale, prima di effettuare i necessari approfondimenti tecnici e di preparare una relazione con eventuali controdeduzioni, di convocare le rappresentanze sindacali al fine di individuare, in modo condiviso, tutte le possibili soluzioni per il superamento di ogni contestazione o possibile difficoltà che potrebbe emergere” ha spiegato il sindaco. “Una scelta che è perfettamente in linea con il piano più complessivo di riorganizzazione dell’ente che abbiamo fortemente voluto”.

Nonostante le richieste del Mef, sindaco e vicesindaco assicurano che i salari non verranno toccati. “Nel ripensamento complessivo dell’ente confermiamo che non verranno messi in discussione i livelli salariali e che saranno mantenuti gli impegni finanziari relativi al personale” afferma Marino.

La conferma viene anche dal vicesindaco Luigi Nieri: “Le retribuzioni dei dipendenti di Roma Capitale non saranno toccate, sia io sia il sindaco Marino lo ripetiamo da mesi e lo confermiamo anche oggi. Le osservazioni del Mef, contenute nella relazione relativa al quinquennio dal 2008 al 2013 che abbiamo ricevuto, non cambieranno in alcun modo il nostro impegno". Nieri prospetta un “modello innovativo di riorganizzazione della macchina capitolina che non solo ci metta nelle condizioni di preservare i livelli retributivi del personale, ma anche di programmare una piena valorizzazione dei dipendenti e l'efficientamento dei servizi. E' una sfida che dobbiamo vincere insieme ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali con le quali, nei mesi scorsi, abbiamo avviato un ragionamento sulla necessità di applicare il nuovo contratto decentrato".

Disponibili ad aprire il confronto, non senza porre condizioni, i sindacati: “Rimaniamo convinti che qualsiasi processo di riorganizzazione dell'ente non possa che passare da un rilancio dei servizi e dal riconoscimento professionale delle lavoratrici e dei lavoratori” scrivono in un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil. “Dipendenti capitolini che, ricordiamo ormai da oltre cinque anni non vedono riconosciuto il diritto al Contratto Collettivo Nazionale e che in nessun modo potrebbero sopportare nessuna decurtazione del loro salario complessivo vista anche la generale complessità della Capitale” spiegano i sindacati che pongono però una condizione: “Non ci sottraiamo al confronto su come rilanciare la macchina capitolina, ma ribadiamo in modo risoluto la nostra indisponibilità se non avremo certezze sulle poste in bilancio necessarie al mantenimento degli attuali livelli retributivi”.

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