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Stipendi Campidoglio, al via il tavolo con i sindacati: c'è tempo fino al 31 luglio

Riunione interlocutoria tra i sindacati e il vicesindaco con delega al Personale Luigi Nieri: "Avviato il cantiere, non ci saranno atti unilaterali"

Si è tenuta ieri presso il dipartimento Risorse Umane Campidoglio il primo incontro tra l'amministrazione capitolina e le parti sociali per la ricontrattazione sul salario accessorio. Un incontro che ha visto al centro soprattutto la questione assunzionale mentre con il prossimo appuntamento, fissato per martedì prossimo, la discussione relativa ai salari dovrebbe entrare nel vivo. Per quella data i sindacati hanno chiesto al Campidoglio di mettere tutte le carte sul tavolo e mostrare "i progetti su cui mettersi al lavoro".

IL TAVOLO - E se da una parte viene annunciato lo sblocco di qualche assunzione, dall'altra rimane ancora senza soluzione la condizione dei 146 precari storici di Roma Capitale che alla fine di giugno potrebbero perdere il posto. Una riunione interlocutoria, quella di ieri, su cui pesa non poco lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil per il 6 giugno, sintomo del fatto che l'attenzione da parte dei sindacati rimane alta. Da parte sua Nieri promette che non ci saranno atti unilaterali. “In questi mesi abbiamo lavorato senza sosta per arrivare ad avviare questo tavolo con proposte concrete che vanno nella direzione della valorizzazione del personale e del miglioramento dei servizi erogati” ha dichiarato il vicesindaco e assessore al Personale Luigi Nieri. “Abbiamo avviato un cantiere, non ci saranno atti unilaterali, ma vanno evitate anche inutili e dannose polarizzazioni delle posizioni. Da parte nostra c'è sempre stata e continuerà a esserci la massima disponibilità al dialogo” ha continuato.

I TEMPI - Il tavolo aperto ieri avrà tempo fino al 31 luglio per arrivare a una soluzione. È la dead line inserita nella delibera della giunta capitolina che recepisce quanto contenuto nella circolare governativa che ha permesso di procedere per i prossimi tre mesi al pagamento del salario accessorio con le norme attuali in attesa di una ridefinizione delle discipline decentrate. Dopo l'approvazione della delibera lo scorso 13 maggio i sindacati avevano deciso di 'congelare' lo sciopero indetto per il 19 maggio ma “tenendo alta l'attenzione”. Ora all'orizzonte si profila un nuovo sciopero.

IL TAVOLO - Il vicesindaco Nieri fa quindi appello “al senso di responsabilità di tutti perché il muro contro muro non serve a nessuno. La scadenza del 31 luglio per la revisione del decentrato è stata fissata con l'obiettivo di concretizzare l'approfondito lavoro condotto in questi mesi” ha spiegato. “La sfida da vincere insieme è riuscire a dare ai 24mila dipendenti di Roma Capitale un nuovo contratto decentrato, con obiettivi e risultati chiari, senza intaccare di un centesimo i loro livelli salariali e, allo stesso tempo, garantire ai quasi 3 milioni di cittadini romani servizi più efficienti e una maggiore semplicità di accesso agli stessi. È certamente un obiettivo ambizioso, ma è alla nostra portata, a patto che sin da lunedì prossimo ci sediamo attorno al Tavolo della trattativa senza perdere un minuto di più”.

PAGAMENTO INDENNITA' - Intanto Nieri ha voluto dare qualche assicurazione ribadendo che l'amministrazione pagherà gli stipendi, compresi di salario accessorio, regolarmente. "Gli uffici hanno accumulato qualche ritardo nella definizione delle istruttorie necessarie per liquidare le indennità di risultato di cui all'articolo 70 comma 2 del contratto decentrato attualmente in vigore per le categorie D e quelle di cui all'articolo 217 per le categorie B e C, ma è un ritardo fisiologico nell'ente, viste le necessarie verifiche. Queste indennità solitamente vengono corrisposte fra maggio e luglio, in alcuni casi, in passato, si è arrivati a corrisponderle a ottobre, persino a dicembre”. Nieri invece ha ribadito: “Pagheremo a giugno”.

ASSUNZIONI – Infine il vicesindaco Luigi Nieri ha annunciato l'assunzione di 47 persone, vincitrici dei concorsi previsti nel piano assunzionale 2013. Un risultato a cui si è arrivati dopo “la certificazione del Patto di Stabilità, nonché l'esito di alcuni contenziosi”. Si tratta di 10 nuovi funzionari economici, 5 statistici e 12 ingegneri, vista l'assenza di ricorsi pendenti che possano inficiare la graduatoria definitiva. “Per quanto riguarda i 20 esperti di sviluppo dei servizi informatici e telematici, anch'essi inseriti nel piano assunzionale 2013, dobbiamo attendere luglio, in quanto risultano ancora pendenti 2 ricorsi al Tar su questa procedura”.  Anche il nuovo piano assunzionale è sul tavolo della trattativa legata al contratto decentrato. Abbiamo già elaborato una proposta”. Per ora si parla di circa 180 assunzioni per tutti i concorsi.

PRECARI – Rimane invece da risolvere la stabilizzazione di 146 precari storici di Roma Capitale che a fine giugno rischiano di perdere il posto di lavoro.“Il parere della Funzione pubblica è arrivato, purtroppo, a oltre quattro mesi dalla richiesta fatta dall'amministrazione capitolina. Sfortunatamente non è stato un parere risolutivo” ha affermato spiegando di aver aperto un confronto serrato con l'avvocatura capitolina per risolvere una questione che si delinea molto complessa. “E' chiaro che continueremo a lavorare senza sosta per risolvere la questione nel più breve tempo possibile”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo assoluto bisogno di queste professionalità, si tratta di personale che ha acquisito competenze indispensabili”.

SINDACATI - “Ieri è stata affrontata prevalentemente la questione occupazionale e ci preoccupa il fatto che non siano ancora state date risposte sulla stabilizzazione dei precari storici il cui contratto scade il 30 giugno” spiega Natale Di Cola segretario generale della Cgil Fp di Roma e Lazio. “Positivo invece l'annuncio dello sblocco delle assunzioni. I numeri non sono alti ma è un buon segnale che chiedevamo da tempo”. Sul tavolo anche il problema di alcune indennità non pagate a maggio. Nieri ha assicurato che verranno pagate entro giugno “ma nel corso della prossima riunione attendiamo un atto che dia certezza a questa promessa”. L'attenzione dei sindacati rimane alta. E lo sciopero del 6 giugno confermato.

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