Esposito contro Atac: "Più facile vincere l'Enalotto che trovare un controllore sul bus"
L'assessore ai Trasporti è intervenuto alla festa del Fatto Quotidiano. Nel mirino gli autisti e le loro proteste "inaccettabili" ma anche i vertici: "Abbiamo un problema di dirigenti"
"C'è più probabilità di vincere l'Enalotto che trovare un controllore su un mezzo pubblico". Torna all'attacco del 'sistema Atac' l'assessore ai Trasporti della Capitale Stefano Esposito, intervenuto alla festa del Fatto Quotidiano. Nel mirino anche i suoi dipendenti e le numerose polemiche che hanno scandito gli ultimi mesi: "E' inaccettabile l'uso dello sciopero solo come strumento di battaglia politica" ha commentato promettendo pugno duro.
"Userò tutti gli strumenti che la legge mi mette a disposizione e se ci sono scioperi bianchi o boicottaggi, tutto quello che posso fare lo faccio" ha spiegato riferendosi ai disagi che hanno messo in ginocchio il trasporto romano nel mese di luglio, attribuiti da molti a uno 'sciopero bianco' dei lavoratori in protesta contro il nuovo accordo firmato a metà di quel mese tra l'azienda e i sindacati. Esposito ha invitato anche il prefetto di Roma Franco Gabrilli ad assumere una linea dura: "Poi c'è il prefetto che ha il potere di precettare e mi auguro usi questi strumenti se può farlo". E proprio alla fine di luglio, mese nero del trasporto romano, Gabrielli aveva optato per la precettazione di uno sciopero. I toni usati contro chi protesta sono stati duri: "Una minoranza di autisti ha usato i romani come carne da macello. Sono pronto a farmi ammazzare per lo sciopero, ma lo sciopero che ha paralizzato una delle linee della metropolitana più importante di Italia è stata provocata da una trentina di autisti su trecento".
Ha continuato Esposito: "Atac è il peggior simbolo del clientelismo romano. Sulla strada sono 5870 gli autisti e il resto sta tutto negli uffici. Controllori attivi? Una trentina. C'è più probabilità di vincere l'Enalotto che trovare un controllore su un mezzo pubblico" il paragone che non lascia scampo al giudizio negativo sull'azienda capitolina. I colpi sono arrivati anche ai vertici: "Abbiamo un problema di dirigenti, soprattutto quelli che guadagnano fino a 200mila euro, e una sostanziale presenza negli uffici che è sovrastimata" ha spiegato promettendo di mettere mano nei prossimi giorni.
Esposito è arrivato ad occupare la poltrona di titolare ai trasporti romani proprio nel bel mezzo delle polemiche: "E' un lavoro che non voleva fare nessuno". Ha aggiunto: "Quando ho accettato di fare l'assessore ho detto a mia moglie: prendo un posto con una sedia con allegata una ghigliottina". L'assessore si è dato un tempo per valutare il suo operato: "Mi sono dato sei mesi di tempo per valutare se il mio lavoro sarà servito a qualcosa". In caso di risposta negativa Esposito è pronto ad andarsene.