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Stazione Tuscolana, approvata la variante al Prg per la riqualificazione dell'area

La progettazione sarà oggetto del concorso internazionale Reinventing Cities

Una variante al piano regolatore per la trasformazione urbanistica dell'area della stazione Tuscolana. La delibera è stata approvata ieri dall'Assemblea capitolina con 28 voti favorevoli e 2 astenuti che ha però deciso di bocciare l'immediata eseguibilità. La progettazione sarà oggetto del concorso internazionale Reinventing Cities insieme ad altre zone e, come spiegato a dicembre con una conferenza stampa, farà atterrare sull'area oggi occupata da capannoni e depositi in disuso (non tutte dal momento che uno dei capannoni ospita il progetto di sport e cultura chiamato Scup) "case e servizi". 

A illustrare all'Aula la delibera è stato l'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori. Questa variante, ha spiegato, "prevede semplicemente la ridefinizione e riconfigurazione del perimetro dell'ambito di valorizzazione che prima comprendeva anche il Vallo del Pigneto e piazza Zama, un progetto che non è mai stato sviluppato per la sua complessità. Ritagliando questo perimetro abbiamo uno strumento attuativo per un'attività di progettazione, parallela all'approvazione della variante, che sarà oggetto del concorso internazionale Reinventing Cities".

Per Montuori, dunque, "si tratta di un passaggio importante perché il Prg definiva ambiti strategici che riconoscevano le caratteristiche tipiche della città: lo sviluppo urbano non può essere svincolato dalla visione di mobilità". Dentro l'accordo con Rfi, ha sottolineato l'assessore, "è presente una serie di elementi strategici che vedono il nodo della stazione Tuscolana come parte importante del sistema di ridefinizione delle aree dismesse all'interno della città. Parliamo di rigenerazione urbana di aree già infrastrutturate e ricche di servizi in cui collocare nuovi interventi per rigenerare spazi chiusi o inquinati, com'è la stazione, per realizzare importanti sistemi strategici per la città".

L'assessore ha spiegato: "Abbiamo già avuto diversi confronti con cittadini, comitati di quartiere e associazioni, ci sarà una dismissione progressiva di attività inquinanti, capannoni o accatastamenti di materiali di scarto e il recupero dell'area con attività interessanti per il quartiere e ampi spazi pedonali. Il tutto all'interno di una visione di sistema delle stazioni dell'anello ferroviario come porte di accesso alla città", ha concluso Montuori.

La notizia è stata commentata anche dalla presidente della commissione capitolina Urbanistica, Donatella Iorio: "Con la delibera appena approvata in Assemblea Capitolina andiamo, da un lato, a modificare il perimetro dell’ambito di valorizzazione C8 “Via Casilina-Stazione Tuscolana - Vallo ferroviario" e, dall’altro, a introdurre un nuovo ambito denominato C15 "Via Adria - Via Monselice - Via della Stazione Tuscolana", definendo chiaramente quali sono gli obiettivi per la sua riqualificazione. Queste aree ferroviarie abbandonate, di proprietà di Ferrovie dello Stato, potranno così partecipare al bando internazionale Reinventing Cities C40, grazie ad una partnership tra Roma Capitale, FS Sistemi Urbani e Gruppo FS Italiane". 

La delibera, ha aggiunto, "prende le mosse da un verbale di intesa tra Roma Capitale, RFI Spa e FS Sistemi urbani Srl, che indica le linee di indirizzo per interventi da realizzare nel nodo ferroviario di Roma, tra cui la chiusura dell’anello ferroviario nord, i piani di assetto della Stazione Tiburtina e delle stazioni di Trastevere - Porto Fluviale - Quattroventi e Stazione Ostiense. In particolare, il nodo Tuscolana rappresenta un’area di particolare interesse che si candida a diventare il primo importante segmento del cosiddetto “anello verde” di Roma, non soltanto per la sua posizione - vicina a due siti di grande valore storico e ambientale e baricentrica rispetto ai tessuti della città storica, la sede ferroviaria e la periferia - ma anche per il suo ruolo di nodo di scambio fra la ferrovia e la linea A della metropolitana, così come previsto dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS)". 

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