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Politica Marconi / Via del Fornetto

Trastevere, per il Giubileo la stazione cambia look: "Progetto atteso da 20 anni"

Tunnel e percorsi pedonali nel futuro della stazione.

Servono 50 milioni di euro per traghettare la stazione di Trastevere nel terzo millennio. Realizzata agli inizi del novecento, l’infrastruttura ha bisogno d’una trasformazione in grado di migliorarne la fruizione. Per questo RFI sta lavorando ad un intervento che prevede due step distinti. Il primo dei quali dovrà concludersi entro il 2025, l’anno del Giubileo.

Un secondo accesso alla stazione entro il 2025

La prima fase dei lavori è già finanziata nell’ambito dell’accordo di programma sottoscritto dal Mims (l’ex Mit) nel 2022. Per chiudere i cantieri nell’anno santo, ci sono 18 milioni di euro che serviranno a ripensare gli accessi alla stazione. Il progetto prevede di realizzare un secondo ingresso. I binari non saranno pertanto raggiungibili solo da piazza Flavio Biondo, perché verrebbe atto un altro accesso nell’area compresa tra via del Fornetto e l’ultimo tratto di via Portuense, quella che termina cioè nel quartiere Marconi, nella zona dov’è presente un commissariato di Polizia. Quella strada quindi, attraverso un tunnel o una sopraelevata - Rfi sta vagliando le due opzioni -  andrebbe a garantire un’altra entrata alla stazione la cui parte posteriore verrebbe riqualificata ed attrezzata con un accesso pedonale e carrabile ed un parcheggio interno. 

La sistemazione del retro stazione

Il secondo step di lavori è ancor più ambizioso. Punta a ridisegnare lo spazio pubblico, con l’allargamento di via Portuense dall’incrocio con via Majorana fino a piazzale della Radio. Questo dovrebbe facilitare l’accesso al piazzale stesso. Inoltre è prevista la sistemazione della sopraelevata, dov’è presente un tratto di ferrovia inutilizzata. Diventa, secondo il progetto di trasformazione che interessa tutta l’area, un’area pedonale che consente di accedere alla stazione, valorizzando tutta l’area insistente nel quadrante via del Fornetto, via Portuense, via Pacinotti. Per questi interventi, non sono ancora disponibili i finanziamenti ma, verosimilmente, potrebbero essere trovati per farlo terminare in vista della seconda importante scadenza a cui l’amministrazione si è candidata: l’Expo 2030.

Un progetto atteso da tanto tempo

“Questo è un progetto atteso da oltre 20 anni e rientra nel più ampio piano di ridefinizione dei piani di assetto delle stazioni portato avanti dall’amministrazione capitolina per migliorare lo spazio pubblico e incrementare la fruizione della rete su ferro, aumentando il bacino di chi può raggiungere a piedi le stazioni entro 15 minuti – ha commentato Maurizio Veloccia l’assessore capitolino all’urbanistica – Per Trastevere ad esempio grazie all’apertura del secondo fronte, ci sarà un incremento di oltre il 50% il numero di potenziali utenti che la potranno raggiungere direttamente. Aggiungiamo così un’altra azione concreta alla Città dei 15 minuti immaginata dal Sindaco Gualtieri”.

Migliora l'accessibilità e l'intermodalità

Anche l’assessore capitolino alla mobilità ha mostrato di apprezzare il progetto di RFI. “Il nostro intento è quello di far sì che le stazioni ferroviarie e metropolitane possano sempre di più dialogare con la città – ha premesso l’assessore Eugenio Patané – Tocci diceva che le stazioni ‘Davano le spalle alla città’ noi oggi vogliamo invece fare in modo che siano integrate con la città, connesse con i quartieri limitrofi attraverso percorsi pedonali e ciclabili. L’intervento in questione va in questa direzione: far diventare le stazioni un nodo dell’intermodalità per rendere semplice e accessibile il trasporto pubblico ferroviario e locale dai quartieri limitrofi nell’ottica della ‘città dei 15 minuti’ che abbiamo l’obiettivo di realizzare”.
 

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