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Stadio, Zingaretti: "Grazie al Governo per il ponte". Ma scoppia la polemica: "No ai fondi pubblici"

Fassina: "Risorse pubbliche per gli interessi più forti"

Fa discutere l'ipotesi che il Governo finanzi il Ponte di Traiano per sbloccare defintivamente il progetto dello Stadio della Roma. 100 milioni di euro di fondi pubblici che il ministro allo Sport Luca Lotti si è detto pronto a sborsare per realizzare il Ponte di Traiano, infrastruttura che dopo la riduzione delle cubature voluta dalla Giunta Raggi era stata stralciata mettendo in bilico la tenuta del sistema trasportistico attorno al nuovo grande quartiere di Tor di Valle.

A rivendicarla come una vittoria del 'suo' Governo, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che, intervenendo su Radio Radio ha commentato: "Se lo stadio si fa, e io sono ottimista, è anche grazie al Governo che di fronte a situazione di impasse sul nuovo progetto presentato dalla Roma e dal Comune ha affrontato il problema più grande che era quello della mobilità. È giusto fare lo stadio ma è anche giusto avere una viabilità adeguata. La scelta del governo è stata dunque di grande aiuto alla Roma, alla città". Poi ha affermato: "Questo sarà lo stadio voluto da chi ama Roma. È sbagliato dare una sigla di partito a questo progetto". 

Il vicepresidente della Camera e consigliere comunale Pd Roberto Giachetti ha invece puntato il dito contro il Movimento cinque stelle: "Esattamente come per le Olimpiadi, la rozzezza ideologica del Movimento 5 Stelle ha smontato il bel progetto dello stadio approvato tre anni fa" ha scritto su Facebook. "Con la demolizione di quel lavoro sono saltate opere pubbliche fondamentali e tra queste una decisiva, sia dal punto di vista della mobilità che della sicurezza: il ponte di Traiano. Con la riduzione delle cubature è venuto meno anche l'obbligo per il privato di realizzarlo. Il Comune di Roma non intende finanziarlo e quindi non lo inserisce nel progetto portando l'opera su un binario morto. Solo l'intervento del Governo, grazie all'accordo tra i ministri Lotti e Delrio, che si farà carico della realizzazione dell'opera, potrà consentire a Roma di avere lo stadio. Se i tifosi della Roma avranno finalmente la propria casa lo devono esclusivamente al Governo". 

Critico Dario Nanni, ex presidente della commissione Lavori pubblici del Comune di Roma. "Rimango allibito dalla volontà del Comune di Roma di accollare sulle spalle dei cittadini i costi di alcuni infrastrutture inerenti la realizzazione dello stadio della Roma. Noi lo stadio lo vogliamo ma va fatto con fondi privati" afferma in una nota. "È vergognoso che chi lo scorso anno aveva demagogicamente sostenuto di riuscire a realizzare lo stadio dimezzando l'intervento edificatorio dei privati, oggi presenti il conto chiedendo finanziamenti pubblici. Mi auguro che il Governo non assecondi questa folle scelta. Nel contempo mi aspetto una veemente opposizione da parte del Pd romano" continua, non proprio in linea con gli interventi degli altri esponenti Pd. "Tanto per chiarire e non lasciare nulla d'intentato nei prossimi giorni presenterò un esposto all'Anac su questa vicenda". 

Attacca entrambi i fronti Stefano Fassina deputato di SI e consigliere di Sinistra per Roma: "Il famoso stadio di James Pallotta e Parnasi a Tor di Valle, quello previsto su un'area inidonea, quello che con un emendamento ad personam approvato in Parlamento dal Pd consente fino al 20% di edilizia residenziale, quello che non doveva costare nulla ai contribuenti, ora scopriamo che viene finanziato per 100 milioni di euro. È una somma enorme che sarebbe necessaria a finanziarie priorità drammatiche per la Capitale: dalla casa, al trenino Roma Lido, dagli autobus da e per le periferie, al contrasto alla dilagante povertà. Un 'sentito ringraziamento' al Governo, a Zingaretti e alla Raggi che continuano a utilizzare risorse pubbliche per gli interessi più forti". 

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