rotate-mobile
Politica

Stadio Paolo Rossi di Roma: la polemica sul nuovo nome dell'Olimpico

La Camera vota un ordine del giorno. Contaria la politica romana. Gianni Infantino, presidente della Fifa: "Tutti gli italiani devono sostenere il progetto"

Lo stadio Olimpico di Roma intitolato a Paolo Rossi divide e non convince. Se la politica nazionale infatti vota un ordine del giorno per procedere con l'intitolazione all'eroe del Mondiale '82, quella locale, a contatto con il territorio, fiutando la contrarietà dei tifosi giallorossi e biancocelesti, esprime la propria contrarietà. Nasce così una polemica che è come sale sulla ferita aperta degli  stadi di Roma e Lazio, progetti in alto mare e lontani dal vedere la luce. 

Di chi è lo stadio Olimpico

Lo stadio Olimpico, va spiegato, non è infatti di proprietà delle 2 società romane, né del Comune, ma è di proprietà di Sport e Salute, società partecipata del Mef. E' stato realizzato per ospitare i Giochi del 1960 e ricostruito in occasione dei Mondiali del 1990. Già all'indomani della morte di Rossi era nata l'idea dell'intitolazione dello stadio Olimpico di Roma al compianto attaccante. 

L'ordine del giorno

Il 30 dicembre con 387 voti a favore la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno con il quale impegna il governo a valutare la possibilità di intestare a Paolo Rossi, campione del mondo 1982, lo stadio Olimpico di Roma. A firmare il provvedimento è il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin. "Sono commossa, è una notizia che mi rende felice", è stato il commento di Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi. "E' una notizia che mi rende felice, ringrazio l'onorevole Zanettin e anche la sottosegretaria Valentina Vezzali per l'impegno profuso, spero davvero che inizi un percorso che alla fine porti all'intitolazione a Paolo dello stadio di Roma". Sino a qui il coro unanime. 

La politica romana contraria

La notizia, piovuta tra una fetta di panettone e una di pandoro, ha scatenato la politica romana. Ad uscire allo scoperto per primo e senza giri di parole è stato il consigliere di Sinistra Civica Ecologista Alessandro Luparelli. "L’ordine del giorno approvato dalla Camera ci lascia perplessi.  Rossi è un campione che tutti noi portiamo nel cuore e che merita di essere omaggiato, ma riteniamo più adeguato che il suo nome venga associato a impianti sportivi in cui ha dato il meglio di sé come quello di Torino o Vicenza. Se vogliamo avanzare una proposta per intitolare lo Stadio Olimpico di Roma a un grande sportivo, allora facciamo in modo che la scelta ricada su un calciatore che ha avuto un legame forte con Roma". E Luparelli non ha dubbi: "Propongo il capitano Agostino di Bartolomei, un leader silenzioso che ricordiamo con affetto e commozione. Chiederò a tutte le forze politiche in Assemblea capitolina di promuovere un atto unanime per evitare decisioni calate dall'alto che poco hanno a che fare con la storia del calcio della nostra città".

Stessa linea di Paolo Cento, ambientalista di sinistra, presidente del Roma Club Montecitorio, già sottosegretario all'Economia: "L'Olimpico c'entra poco con la storia calcistica e umana di Rossi, un grande giocatore che tutti abbiamo tifato con la maglia azzurra. Mi pare piu' appropriato pensare di intitolargli - prosegue - un impianto ad uso solo della Nazionale o delle squadre delle città dove ha giocato".

Paolo Trancassini di Fratelli d'Italia e guida del Lazio Club della Camera sottolinea: "Zanettin ha fatto bene a porre il tema, Paolo Rossi è stato un grandissimo del calcio, una persona elegantissima. E' giusto celebrare la sua figura, sul discorso dell'Olimpico si tratta di un tema molto delicato, non dobbiamo dividerci. Siamo tutti d'accordo a dedicargli uno stadio, un impianto, pero' servono le attente valutazioni per evitare di creare le curve. Mi auguro che tutti quelli che si occuperanno di questa vicenda siano molto sereni. Il tema c'e', pensiamoci un attimo su quale sia l'impianto giusto".

Ed Enzo Foschi vicesegretario del Pd Lazio attacca: "Ho trovato abbastanza surreale il metodo usato per scegliere l'intitolazione dello Stadio Olimpico. Roma, nemmeno considerata e ascoltata, trattata come fosse una città coloniale e non la Capitale d'Italia. Nel merito la proposta di intitolare lo stadio a un grande e importante calciatore, per quanto prestigioso, cancella e mette in secondo piano la storia di tanti altri campioni e campionesse di tante diverse discipline sportive che nei decenni, in questo stadio, hanno gareggiato. Perciò il nome più giusto per lo stadio è 'Stadio Olimpico'".

Il presidente della Fifa

La polemica nelle ultime ore è diventata addirittura internazionale, con la presa di posizione di Gianni Infantino, presidente della Fifa e ospite a Radio anch'io Sport su Rai Radio1: "Voci contrarie a intitolare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi? Non esiste essere contrari a Pablito, tutti gli italiani in Italia e all'estero devono sostenere il progetto di intitolare lo stadio Olimpico a Rossi". 

"Nessuno come lui", ha aggiunto, "ha avuto un impatto positivo su tutta una generazione, con la sua semplicità ha dimostrato che l'impossibile può diventare possibile. Nell"82 avevo 12 anni ma ricordo benissimo quel mondiale -prosegue-, per milioni di italiani all'estero è stato qualcosa di eccezionale, ci hanno guardato in modo diverso". "La rivincita, la voglia di rivalsa, il successo: ha avuto un impatto incredibile. Per me intitolare il principale stadio d'Italia a Paolo Rossi è qualcosa che va fatto, va fatto in fretta. Mi complimento con il Parlamento e con chi ha intrapreso i passi per farlo, credo sia dovuto che i giovani debbano conoscere la storia di Paolo Rossi e sapere quello che ha fatto per noi", conclude Infantino.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stadio Paolo Rossi di Roma: la polemica sul nuovo nome dell'Olimpico

RomaToday è in caricamento