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Stadio della Roma, la base dissidente attacca Paolo Ferrara

Il capogruppo pentastellato ha risposto ad una domanda-provocazione di Morassut: "Rispettate tutte le norme". Sanvitto su Facebook attacca: "Hanno sbagliato la porta dove tirare la palla"

Ancora lo Stadio della Roma ad agitare le acque del Movimento cinque stelle. Ed è ormai insanabile la frattura tra quella parte di attivisti legati al tavolo dell'Urbanistica a cui non è mai andata giù l'approvazione in tempi record del progetto del nuovo quartiere di Tor di Valle. L'attacco viene ancora dall'architetto Francesco Sanvitto che, carte alla mano, ha smontato pezzo per pezzo la delibera licenziata dal Consiglio comunale nel giugno scorso agitando l'ipotesi di "danno erariale". Questa volta è diretto al capogruppo pentastellato in Campidoglio, Paolo Ferrara. "Bisognerebbe spiegare ai portavoce che hanno sbagliato la porta dove devono tirarere la palla e che non devono portare la voce degli avversari politici, ma quella dei loro attivisti".

Tutto nasce due giorni fa quando nel corso di una Commissione di inchiesta parlamentare sulle periferie il deputato Pd ed ex assessore all'Urbanistica della Giunta Veltroni, Roberto Morassut tornò sulla questione del progetto giallorosso: "Vorrei chiedere alla sindaca e all’assessore all’Urbanistica se sul progetto di Tor di Valle, spogliato di opere pubbliche, è rispettato l’articolo 16 comma d ter del testo unico per l’edilizia dpr 380 del 2001 e successive modificazioni che prevede un 'Contributo straordinario' di chi costruisce". 

Una domanda precisa alla quale, poche ore dopo, decide di rispondere il capogruppo pentastellato in Aula. "Vogliamo rassicurare l’onorevole Morassut che sono ovviamente rispettate tutte le normative nazionali e comunali in merito. L’interesse pubblico non può essere commisurato attraverso la valutazione della valorizzazione immobiliare. Il meccanismo messo in moto tra il proponente e l’amministrazione ha interessato la quantificazione di opere pubbliche di interesse generale calcolate attraverso il metodo analitico del valore della trasformazione. A maggior tutela dell’interesse pubblico, ma anche per favorire la confrontabilità di questo intervento speciale con le ordinarie varianti al prg vigente, si è proceduto al confronto tra il calcolo del valore della trasformazione dell’area che è ben superiore rispetto al calcolo del contributo straordinario che intercetta la valorizzazione immobiliare". 

Da qui la reazione di Sanvitto, arrivata a un paio di giorni di distanza. "Le parole tra virgolette sicuramente non sono farina del suo sacco e vengono dagli uffici che hanno predisposto la delibera sullo stadio. Non vi è una affermazione vera, gli hanno rifilato qualcosa di pseudo-tecnico che Lui usa per contestare l'onorevole Morassut e non si accorge che quello che gli fanno dire proviene dalla capo staff dell' assessorato all'urbanistica (quello attuale di Luca Montuori, ndr) che era a capo della segreteria di Morassut quando questi faceva l'assessore. Geniale". Poi conclude: "Forse bisognerebbe spiegare ai portavoce dell' M5S che hanno sbagliato la porta dove devono tirarere la palla e che non devono portare la voce degli avversari politici, ma quella dei loro attivisti". Il braccio di ferro, avviato con il presidio del 21 febbraio, è ormai diventato uno scontro aperto. Intanto resta aperta la chiamata alla "società civile" che lo stesso Sanvitto fece a poche ore dall'approvazione per "denunciare le gravi illegittimità ed il conseguente enorme danno erariale". 

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