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Stadio della Roma, Eurnova avverte il Campidoglio: “Tutti tenuti a rispondere di danno patrimoniale”

Eurnova scrive al Campidoglio: in caso di revoca della delibera pronta a chiedere "rilevantissime somme"

La revoca della pubblica utilità sull’operazione legata allo stadio della Roma è stata già calendarizzata in Aula. La delibera, approvata dalla Giunta e passata nelle commissioni municipali e capitoline, finirebbe per essere l’ultimo atto di una vicenda passata attraverso due differenti consiliature.

La lettera di Eurnova

Eurnova però, la società proprietaria dei terreni di Tor di Valle, dove l’operazione era prevista, non sembra intenzionata ad arretrare di un passo e con una lettera inviata alla Giunta ed ai presidenti delle commissioni comunali, sta cercando di scoraggiare il Campidoglio dal compiere l’ultimo passo. Perchè, ha lasciato intendere la società di Luca Parnasi, le conseguenze potrebbero essere pagate da tutti.

Il contenzioso milionario

C’è un passaggio della lettera inviata a Roma Capitale in cui le intenzioni di Eurnova emergono con chiarezza. La“revoca” della delibera sulla pubblica utilità, si legge, implicherebbe “in danno dell’Amministrazione, l’obbligo di corrispondere rilevantissime somme a titolo indennitario ed a titolo risarcitorio”. Si parla di una causa multimilionaria di cui “sarebbero tenuti a rispondere in termini di responsabilità patrimoniale ed amministrativa, anche a titolo personale ed in concorso, tutti gli amministratori pubblici”. Dalla Sindaca agli assessori, passando “anche per il Segretariato generale ed i Dirigenti degli uffici proponenti e referenti”. Suona come un ultimatum prima della dichiarazione di guerra.

Lo stadio green 

La decisione dei Friedkin di rinunciare all’operazione di Tor di Valle, per realizzare "uno stadio sostenibile e integrato con il territorio", ha portato l’amministrazione al muro contro muro con la società di Parnasi. Al Campidoglio resta poi da sciogliere il rebus sull’individuazione della nuova area in cui destinare il  futuro tempio dei tifosi giallorossi. Accatonata l'ipotesi dell'ex Velodromo, che non piace ad Eur Spa, vanno sondate nuove strafe. Ma  è un tema, quello della ricerca e dell'individuazione dell'area adatta, che verosimilmente si trascinerà dopo le elezioni di ottobre.

La spada di Damocle sulla maggioranza

Nell’immediato  invece c’è da affrontare una delibera. Con una maggioranza grillina che, dopo gli ultimi addii, non ha neppure i numeri per portare a casa il risultato. E che ora, con la spada di Damocle di un possibile risarcimento milionario, dovrà riflettere bene sul da farsi. Nella vicenda di Tor di Valle l’epilogo, anche al netto della volontà dei Friedkin, non appare troppo scontato.
 

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