rotate-mobile
Politica

Stadio della Roma, palla al Consiglio. Ecco i nodi da sciogliere, poi il voto

La delibera con la pubblica utilità della nuova struttura giallorossa è arrivata ieri in commissione congiunta. Prossimo passo il voto in Aula Giulio Cesare

Il pericolo esondazione. I tempi di realizzazione delle opere. La necessità di ricorrere a una variante urbanistica. Ma soprattutto i trasporti pubblici. La discussione sull'utilità pubblica dello Stadio della Roma, dopo il via libera in giunta, è approdato nelle commissioni capitoline che dovranno dare il proprio parere prima di spedire la delibera in Aula Giulio Cesare. Ieri il primo incontro con cinque commissioni congiunte: Urbanistica, Sport, Ambiente, Mobilità e Lavori pubblici. Una sala gremita quella del dipartimento di Urbanistica di via del Turismo. Attorno al plastico della nuova struttura, che però mancava del business park che verrà realizzato a fianco, l'assessore Giovanni Caudo, una ventina di consiglieri capitolini, gli enti interessati, l'architetto e progettista Lorenzo Busnengo, rappresentante della società Euronova, associazioni ambientaliste, comitati di quartiere, cittadini, tifosi e anche un ex giocatore della 'Magica' Odoacre Chierico.

OPERE PUBBLICHE - Molti i punti analizzati nel corso della lunga commissione durata circa quattro ore. Al centro, soprattutto le opere pubbliche per facilitare l'accesso dei tifosi alla struttura. Tra i vari punti: l'allungamento della linea B della metro da Magliana a Tor di Valle, la riqualificazione della Roma-Lido (a carico della Regione Lazio), il congiungimento della via del Mare con via Ostiense dal Gra a Tor di Valle, lo svincolo a Parco de' Medici sulla Roma-Fiumicino, il ponte pedonale dalla stazione Magliana della linea ferroviaria Roma-Fiumicino, il parco verde da attraversare per poter accedere allo stadio, riqualificazione della stazione Tor di Valle, attualmente in uno stato di degrado avanzato, con il parcheggio di scambio realizzato per il Giubileo del 2000 occupato da un mercato e da accampamenti abusivi, che avrebbe 4 ferrovie e "diverrebbe un nodo di scambio anche per il pendolarismo dal litorale romano al centro della città” ha spiegato Busnengo. In totale: 190 milioni di euro per le opere di interesse pubblico esterne e 100 per quelle interne come il parco e parcheggi.

PERICOLO ESONDAZIONE - A spaventare, soprattutto le associazioni ambientaliste, il rischio esondazione, allontanato però dal progettista Busnengo secondo cui l'unica zona a rischio è  quella circoscritta al fosso di Valleranello, “che verrà innalzato”. Al contrario le associazioni ambientaliste così come i consiglieri Dario Rossin (Fi) e Gemma Azuni (Sel), hanno ricordato come negli anni passati l'ansa in questione sia esondata più volte, l'ultima circa 3 anni fa, inondando quelli che a oggi sono in parte campi coltivati.

MOBILITA' – Le maggiori perplessità però si sono sviluppate attorno alla mobilità. Per Legambiente bisognerebbe fare in modo che “la metro porti i tifosi direttamente a ridosso della struttura. Non si può contare sulla Roma-Lido, la tratta ferroviaria più critica della Capitale, o su un 'ponticello' pedonale".

ALTRE CRITICITA' - Italia Nostra Roma, che ha chiesto ai consiglieri di esprimere parere negativo, invece denuncia: “Già ora, la proposta del nuovo stadio sull'area di Tor di Valle non è accettabile per la presenza di vistose criticità che anche le opere pubbliche previste non risolvono”. Poi aggiunge: “Esistono altre aree destinate all'edificazione nell'attuale Piano regolatore certamente più sostenibili con infrastrutture già presenti che si potrebbero proporre a James Pallotta. Questo, di oggi, è il primo documento presentato alle commissioni consiliari senza prima aver potuto conoscere i verbali delle due conferenze dei servizi, una interna e una esterna con i pareri e le eventuali prescrizioni dell'Autorità di bacino, del Mibact, della mobilità”.

CAUDO L'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo però difende l'operato della sua giunta che, nelle scorse settimane, ha già dato il parere di pubblica utilità allo stadio giallorosso. “Quando è arrivata la proposta dello stadio al nostro assessorato, su un valore di 1 miliardo e 500 milioni, la patrimonializzazione dell'interesse pubblico era pari a 150 milioni di euro, il 10%. All'uscita, invece, era pari a circa 360 milioni di euro, ovvero il 26%. Citatemi un'operazione a Roma negli ultimi anni in cui si è riusciti a fare altrettanto”ha dichiarato. “A Ponte di Nona era al 6%, per Porta di Roma fu del 2%. Non si può vivere semplicemente d'ideologia”. Poi qualche numero: “L'area oggi è edificabile per 350mila metri cubi, noi ne aggiungiamo altri 242mila, che sono la metà di quanto sta cambiando oggi destinazione nell'ambito del Piano casa. È lo 0,9% del piano, ed è un decimo circa di tutto quello già deciso, mi pare senza grande partecipazione e stravolgimento, in quel settore urbano, nella zona di Muratella e di Magliana”. Poi una promessa di trasparenza: “Tutti gli atti della conferenza dei servizi verranno messi online”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stadio della Roma, palla al Consiglio. Ecco i nodi da sciogliere, poi il voto

RomaToday è in caricamento