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Stadio della Roma, ecco perchè era "catastrofico" per il Politecnico di Torino

Il Campidoglio ha pubblicato l'intera relazione sulla mobilità che l'università piemontese ha rilasciato. Il Politecnico spiega gli scenari catastrofici

A dicembre la mobilità era stata definita disastrosa. Un inequivocabile aggettivo che il Politecnico di Torino aveva utilizzato per definire il sistema di trasporto legato al nuovo stadio della Roma. Era una bozza che doveva restare ad uso interno ma che la stampa era riuscita a rendere pubblica. 

La mobilità catastrofica

Oggi, come il professore Dalla Chiara ha spiegato presentando la relazione tecnica in Campidoglio, la valutazione è cambiata. "Era una diagnosi che evidenziava un problema, a cui però c'è una soluzione" offerta, com'è stato spiegato, dalle proposte contenute nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Presentato, al Politecnico, solo dopo la stesura della bozza.

Ma cosa c'era di catastrofico? Nell'attuale relazione l'università piemontese dedica un capitolo all'analisi della documentazione presentata a dicembre. Ed un altro a quella prodotta successivamente. Ma è nel primo dei due capitoli che si racchiudono gli elementi critici legati alla mobilità romana.

Il traffico ricorrente e la pazienza dei romani

La premessa del Politecnico è che l'automobilista romano "ha un approccio molto più paziente d’un utente stradale di altre città meno affette da condizioni di traffico intense ricorrenti". Ciò detto, questa sorta di "passività" non può essere superata con una scrollata di spalle. Anche perchè "molto più paziente d’un utente stradale di altre città meno affette da condizioni di traffico intense ricorrenti".

La squadra coordinata dal professor Dalla Chiara non nasconde la polvere sotto al tappeto. "A parità o circa di livelli di mobilità motorizzata attuale - si legge nella relazionte tecnica - emerge in ogni caso un quadro preoccupante, che vede negli scenari futuri un possibile blocco pressoché totale della rete principale di connessione con la location stadio".

Il Raccordo Anulare sempre bloccato

La valvola di sfogo del Raccordo Anulare, non sembra poi adeguata ad assolvere alla funzione sperata. "In ogni simulazione il GRA appare sempre in condizioni di blocco totale o pressoché tale, superando le condizioni prossime alla saturazione, ed è evidente come un sistema in tali condizioni non possa essere in grado di smaltire il carico veicolare atteso". Cosa ancor più vera se rapportata alla simulazione di un evento sportivo che, nello scenario descritto nelle relazioni, potrebbe portare a superare le punte di 8500 veicoli orari per singola direzione. Un dato preoccupante perchp "già solamente 6.000 veicoli possono rappresentare in taluni casi un limite di saturazione".

Le soluzioni inadeguate

Le condizioni date quindi, per il Politecnico, evidenziano già un traffico in forte congestione. Si tratta di criticità che "la sola unificazione dell'Ostiense con la via del mare e la contestuale realizzazione del ponte dei congressi", non possono risolvere. Da qui lo scenario catastrofico descritto nella bozza circolata a dicembre.

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