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Politica Tor di Valle / Via del Mare

Stadio della Roma: preoccupa il taglio delle opere pubbliche

L'accordo annunciato dalla Sindaca sul nuovo progetto della Roma, non è immune dalle critiche. La viabilità, in assenza di un ponte, resta il tasto dolente. Restano le perplessità anche sul vincolo della Soprintendenza

Ci saranno il sessanta per cento di cubature in meno nella parte relativa al Business Park. La cura dimagrante a cui il M5s, d’accordo con l’As Roma, ha sottoposto il progetto di Tor di Valle, comporta anche delle rinunce.

LA CURA DIMAGRANTE - “Abbiamo evitato il progetto monstre ereditato dalla precedente amministrazione” ha dichiarato la Sindaca, annunciando l’accordo trovato con la squadra giallorossa. Il prezzo da pagare, sono però delle opere pubbliche cui si dovrà fare a meno. Alcune infrastrutture considerate strategiche dalla passata amministrazione, verranno tagliate. Non senza lo strascico polemico di chi, quell’operazione, aveva avvallato.

LE CRITICHE DEL PD - “Le lotte di potere dei grillini saranno pagate dai romani con il dimezzamento delle opere pubbliche? Se è questo il punto di caduta raggiunto è un insulto alla città” ha osservato l’onorevole Lorenza Bonaccorsi. A preoccupare sono soprattutto le conseguenze sul traffico veicolare.  “Se dovessero essere eliminate le opere pubbliche necessarie per il quadrante, ci troveremmo di fronte ad una vera speculazione edilizia anni 60:  i cittadini sarebbero stati fregati senza rendersene” ha commentato l’ex Presidente del IX Municipio Andrea Santoro. Da un ex Minisindaco all'altro, anche Maurizio Veloccia ha espresso scetticismo per la nuova versione del progetto. “Chi abita di qua del Tevere,dovrà andare a nuoto a vedere la partita o farsi un po' di fila sulla via del Mare”.

IL TAGLIO DELLE OPERE - La questione è stata affrontata anche da Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio. “Solo pochi giorni fa è stato bocciato il ponte dei congressi, da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che aveva lo stesso obiettivo di collegamento e a questo punto non si sa quando o se sarà mai realizzato" ha ricordato il presidente di Legambiente che, pur riconoscendo che “Il taglio delle torri e la riduzione delle cubature in variante al piano regolatore e' positiva” resta un'amara conclsuione. “Il risultato delle trattative sullo stadio è che rimane più di mezzo milione di metri cubi di cemento e spariscono le opere pubbliche”.

LA NUOVA PUBBLICA UTILITA' - Critiche sono arrivate anche dai Verdi. “La sindaca Raggi con lo Stadio della Roma, sembra avere fatto il gioco delle tre carte. Intanto parla di cubature diminuite quando queste, rispetto a quanto prevedeva il PRG, sono comunque aumentate in maniera esponenziale – hanno dichiarato Calcerano e Bonessio, rispettivamente portavoce dei Verdi di Roma e del Lazio – Ci domandiamo anche come il Comune possa emanare una nuova delibera sulla pubblica utilita' dell'opera dopo che, secondo i giornali, il ponte carrabile sul Tevere con svincolo sulla Roma-Fiumicino e' di fatto rinviato a data da destinarsi. Non vi sono garanzie sull'opera fondamentale che avrebbe dovuto garantire l'accesso degli spettatori allo Stadio e la viabilita' di tutto il quadrante”. I due portavoce dei Verdi hanno ricordato anche un'altra questione“Il vincolo della Soprintendenza". Se ne era parlato molto nel corso delle ultime settimane. Non viene più chiamato in causa nelle ultime ore. "Il problema però – hanno ribadito Bonessio e Calcerano – rimane”.

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