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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Politica

Stadio della Roma, Friedkin riapre la partita: dall'Eur alla Romanina tutte le possibili scelte

La proprietà giallorosso ha mantenuto la porta aperta all'ipotesi stadio, ma dovrà essere green e integrato con il territorio

No allo “stadio fatto bene”. Sì ad “uno stadio verde, sostenibile ed integrato con il territorio”. Eventualmente “anche Tor di Valle”. 

Lo stadio di Friedkin

Dan Friedkin non chiude la porta all’idea di realizzare il tempio dei tifosi giallorossi. Ma con la bocciatura del faraonico progetto  incardinato da James Pallotta, fissa i paletti per realizzare il proprio progetto. Che deve essere “green” ed “integrato” col tessuto urbano. Dove quindi?

Le criticità irrisolte di Tor Di Valle

L’ipotesi Tor di Valle deve necessariamente fare i conti con la realtà. La zona è isolata e per servirla occorre investire cifre importanti. In prospettiva il quadrante beneficerà della realizzazione del Ponte dei Congressi. Ma l'infrastruttura da sola non basta per evitare il congestionamento del traffico. Servirà anche l'ammodernamento della Roma Lido, un'operazione che, nonostante lo stanziamento di 180milioni, si trascina da troppo tempo. In più Tor di Valle sconta anche i problemi legati al rischio idraulico. Insomma, per risolvere queste criticità bisogna spendere molti soldi. E tanti soldi significano una valanga di cubature. Un film già visto a cui però, i Friedkin, hanno posto fine.

Uno stadio in città

Quali altre possibilità si prospettano alla proprietà giallorossa? In passato, prima che con la giunta Marino si arrivasse alla scelta di Tor di Valle, era stata fatta la proposta di uno stadio ad Ostiense. In un contesto già urbanizzato, alle spalle dell’ex Gazometro. Solo lo stadio, piccolo, sul modello di quello che per anni è stato il tempio dei “gunners”: Highbury. Un’ipotesi suggestiva, che consentirebbe di venire incontro all’esigenza di realizzarlo in modo da renderlo “integrato” con il territorio.

Lo stadio a Tor Vergata 

Lo stadio però potrebbe essere realizzato anche nel quadrante sud-est della Capitale. Ed in particolare nella zona della Romanina, sul confine tra il Municipio VII e VI. A pochi passi dall’incompiuta opera di Calatrava, ma anche dal raccordo anulare e dall’autostrada. Un’area scarsamente servita dal trasporto pubblico, ma vicina all’abitato e, soprattutto, all’Università di Tor Vergata. Ed i Friedkin, nel comunicato lo stop al progetto di Tor di Valle, hanno spiegato di voler rafforzare il dialogo con le istituzioni ed anche con “le università di Roma” per costruire uno stadio verde, sostenibile ed integrato conil territorio”.

Lo stadio all'Eur

Se l’intenzione della famiglia Friedkin è veramente quella di costruire soltanto un impianto sportivo, in un contesto già urbanizzato e possibilmente servito dal trasporto pubblico, allora c’è anche la possibilità d’investire restando nel territorio del Municipio IX. All’Eur, in via dei Primati Sportivi, c’è sempre l’area verde che ospitava l’ex velodromo olimpico. E’ inutilizzata ed è di proprietà pubblica.

I vantaggi

Come dimensioni è in grado di ospitare un impianto modello “Highbury”. Ed è servita dalla metro B, trovandosi a poca distanza delle stazioni di Eur Palasport ed Eur Magliana, dove si attesta anche la Roma Lido. Sempre nella stazione di Eur Magliana c’è un parcheggio multipiano che, nel fine settimana, è sottoutilizzato e potrebbe tornare utile per chi volesse raggiungere l’ipotetico stadio in auto. In questo caso però, la società giallorossa, dovrebbe mettersi a trattare con Eur Spa, società partecipata al 90% dal MEF ed al 10% dal Comune di Roma.

Il toto stadio

Non è detto, infine, che il sindaco Ernestino Montino non torni a  candidate  Fiumicno. I terreni individauti nel comune aeroportuale  hanno il vantaggio di non essere soggetti a vincoli e di trovarsi vicino all’autostrada.  Quattrocento ettari considerati edificabili alle spalle del centro commerciale Parco Leonardo. Un'idea che, il sindaco democratico, aveva già avuto modo di far conoscere al precedente management giallorosso.

La bocciatura del progetto che piaceva a Raggi, riporta ai nastri di partenza ipotesi che, in passato, erano state scartate o non avevano trovato spazio. Al momento, per i tifosi della Roma che sognano l’impianto di proprietà, rimane una sola certezza: si riparte col toto-stadio.
 

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