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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sport per disabili, non passano in Campidoglio le richieste di aiuti fiscali: “Scelta incomprensibile”

Bocciate le proposte presentate da Fratelli d’Italia per sostenere l’inclusione delle persone disabili attraverso lo sport. Rocca (Fdi): “Era un modo per sostenere anche le famiglie e chi lavora nel settore”

Niente agevolazioni fiscali e misure in grado di favorire l’accesso al credito per le realtà sportive che rivolgono le loro attività alle persone con disabilità. La richiesta, avanzata da Fratelli d’Italia in sede di approvazione del bilancio capitolino, non è stata accolta dall'aula.

Una duplice bocciatura

“All’inizio ho creduto si trattasse di un errore – ha commentato Federico Rocca, il primo firmatario dell’atto portato in aula Giulio Cesare – Poi però, quando è stato bocciato anche un secondo documento con cui proponevamo di sostenere le famiglie delle persone disabili, attraverso delle convenzioni da stipulare con le palestre, ho capito che non si era trattato di una semplice svista”.

Gli aiuti alle associazioni sportive 

Gli atti bocciati dalla maggioranza consigliare, tra quelli che erano stati portati dal partito di Giorgia Meloni in Assemblea capitolina, sono stati due. In un caso si faceva riferimento alle difficoltà incontrate dalle associazioni sportive dilettantistiche. La pandemia ha infatticomportato “prolungate chiusure” e “rigide restrizioni” che hanno finito per ridurre il numero degli iscritti nelle palestre e nei circoli del comune. A fronte di queste difficoltà economiche erano state chieste misure a sostegno in grado di sostenere i lavoratori del settore. “Perché - ha spiegato Rocca – i tecnici che seguono le persone con disabilità sono molto qualificati e faticano poi a trovare occupazione nel più ampio settore sportivo”.

La proposta a sostegno delle famiglie

Il secondo documento invece, anch’esso bocciato, faceva leva sulla pratica sportiva come “strumento riabilitativo, terapeutico e di inclusione”. E per questo Fratelli d’italia, ricordando che la Carta internazionale dello sport dell’UNESCO prevede che tutti i cittadini abbiano diritto ad accedere all’attività sportiva, aveva proposto  di stipulare delle convenzioni con le palestre. Un modo per garantire la pratica dell’attività fisica anche delle persone con disabilità che vivono in famiglie meno abbiente. E che in forza della loro condizione economica faticano a pagare l’iscrizione ad un centro sportivo.

Una scelta incomprensibile

“Si trattava di proposte mirate a sostenere le famiglie ed i lavoratori impiegati nel settore. Non prevedeva un impegno di spesa specifico ed anche per questo – ha commentato il primo firmatario delle due proposte – ritengo sia stata una scelta incomprensibile quella di averle bocciate”.
 

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