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La riapertura dei chioschi, i bagnini, Capocotta: le spiagge libere di Roma nel caos ancora per settimane

A Castel Porziano gli abusi sono stati rimossi e si va verso la loro apertura. Novità anche sul servizio di salvamento per le spiagge libere di Ostia ponente

La spiaggia per fare il kite surf sarà trovata, il servizio di salvamento, ad Ostia assente in quattro spiagge libere su sei, verrà garantito ed i chioschi chiusi a Castel Porziano, verranno riaperti, ma solo a fine mese. La condizione delle spiagge pubbliche, sul litorale romano, sta per conoscere una svolta. Entro la fine di giugno molti dei problemi che hanno caratterizzato l’attuale fase verranno superati. Con evidente ritardo rispetto all’avvio della stagione balneare.

In Campidoglio si torna a parlare del litorale

Ancora una volta bisogna riaccendere i riflettori sulla condizione del litorale romano, che il Comune doveva riprendere in gestione ma che invece è stato lasciato in municipio. Ad offrire lo spunto per farlo ha provveduto la commissione ambiente di Roma Capitale che, a tre mesi dall’ultima seduta dedicata al litorale, è tornata ad affrontare molte delle questioni che stanno tenendo i romani con il fiato sospeso. Perché ad oggi, le spiagge libere che ad Ostia ponente possono garantire servizi di salvamento, sono due: la Spqr, risultata la più ambita, e la spiaggia grigia.  A Castel Porziano il servizio è invece garantito, però bisogna andare in spiaggia con la classica “borsa frigo” perché non c’è un solo chiosco aperto dove comprare bibite e panini. Ed a Capocotta i gestori continuano a minacciare la chiusura perché, quest’anno, non hanno beneficiato della consueta proroga che viene loro concessa, essendo il bando scaduto da dieci anni.

Le novità sui chioschi dei "Cancelli"

A Castel Porziano, dove tutti i chioschi sono stati progressivamente finiti sotto sequestro per degli abusi, si registrano le principali novità. “Gli abusi sono stati rimossi e come municipio abbiamo predisposto i documenti da consegnare alla capitaneria di porto per irpndere in concessione quelle spiagge – ha spiegato il direttore del  municipio Marcello Visca – il 6 giugno è stata indetta una conferenza dei servizi e se a in porto, come riteniamo tutti, già per fine giugno i chioschi potrebbero riprendere l’attività per dare un servizio ai cittadini”.  

Nel frattempo è stato eseguito lo spurgo delle fosse imhoff e quindi i bagni sono in funzione, come del resto sono tornate ad esserlo anche le rare ed ambite fontanelle, attualmente l’unico modo per abbeverare i romani. Per quanto riguarda il kite surf “non è stato inserito nell’ordinanza balneare perché in quel momento erano finiti sotto sequestro i chioschi. Ma nel momento in cui torneranno nella gestione municipale – ha spiegato sempre il direttore, affiancato in commissione dal presidente Mario Falconi – possiamo trovare lo spazio da dedicare al kite surf, come ci è stato chiesto anche da rappresentanti del consiglio municipale”.

I bagnini nelle spiagge libere di Ostia

Capitolo spiagge libere di Ostia. Non ha funzionato l’idea di chiedere ai privati che non avevano ottenuto la gestione dell’ambita spiaggia Spqr, se fossero interessati a gestire le altre quattro  rimaste scoperte. Ad un’analisi più approfondita si è scoperto che non ne avevano i requisiti. Ed allora sarà la Croce Rossa ad intervenire. Da chiarire quanti giorni e per quanto tempo i suoi operatori potranno dedicarsi al salvamento: aspetto non secondario perché la stagione balneare si chiude a fine settembre.

Dossier - Se le spiagge dei romani restano senza chioschi

La situazione più incerta: quella delle dune di Capocotta

Capocotta merita un discorso a parte. Sebbene si continui a chiedere conto al municipio del futuro delle dune, non è quello l’ente competente.  E gli storici gestori, temendo di vedersi sottrarre i chioschi perché il bando che glieli assegnava è scaduto da 10 anni, attendono soluzioni dal Campidoglio, che in quel caso è direttamente competente. In assenza di risposte, minacciano di chiudere, lasciando le dune alla mercè di chiunque. “Quelle spiagge, come quelle di Castel Porziano, rischiano di configurare un problema di ordine pubblico, perché i romani ci vanno e non trovano i servizi. Inoltre, per Capocotta, si prospetta un danno ambientale rilevante perché le dune sono un bene prezioso – ha commentato il presidente Mario Falconi – la soluzione che per queste ultime spiagge ho prospettato al Campidoglio è di fare un bando per la gestione del prossimo anno. Nel frattempo ritengo che quei chioschi, a Capocotta, dovrebbero essere lasciati ai vecchi gestori”. Ma in questo caso la decisione dovrà essere presa dal dipartimento ambiente del comune. E non è scontato che si scelga di prendere quella strada.

Una gestione da rivedere

"Oggi apprendiamo  che forse a luglio a Castel Porziano i chioschi di ristoro potranno riaprire e per fortuna che ci sono almeno i bagnini; che a Capocotta forse faranno il bando atteso dal 2015 tra pochi giorni, il che ci sembra assai improbabile, per poi affidare nel frattempo ai gestori le strutture, ma anche questo iter appare molto farraginoso – hanno commentato in consiglieri di Azione Flavia De Gregorio,  Francesco Carpano ed Andrea Bozzi - ed invece delle sei spiagge libere di Ostia, dopo un bando andato deserto, apprendiamo che soltanto due sono state affidate, mentre nelle altre quattro, attualmente senza bagnini, il Municipio si rivolgerà  alla Croce Rossa, con un affidamento last minute di 300mila euro”. Insomma, il quadro è in divenire. Le soluzione prospettate potrebbero andare tutte in porto. Ma con un ritardo evidente che, solo il maltempo dell’ultimo mese, ha finora contribuito a mascherare.
 

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