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Spese di Marino, il Campidoglio reagisce: "Basta campagna offensiva o quereliamo"

L'annuncio in una nota: "Ogni singola spesa è motivata formalmente" la spiegazione. Poi la condanna: "Ogni altra ricostruzione è offensiva, orientata da interessi politici e priva di ogni fondamento"

Il sindaco Marino non ci sta. E di fronte alle polemiche suscitate dopo la pubblicazione degli scontrini delle sue spese di rappresentanza pagate con al carta di credito del Campidoglio annuncia querela "tutela dell’onorabilità dell’Istituzione e della persona del sindaco, Roma Capitale, se questa campagna offensiva dovesse continuare". Esordisce la nota: "Il Campidoglio e il sindaco, andando ben oltre ciò che prevede la legge sull’accesso agli atti, hanno messo on line sul sito istituzionale il dettaglio di tutte le spese sostenute per la rappresentanza e i viaggi fatti con la carta di credito in dotazione ad Ignazio Marino. Gesto di totale trasparenza e novità assoluta per un comune italiano" esordisce una nota. In quelle carte per il Campidoglio non c'è nulla da nascondere: "Ogni singola spesa è motivata formalmente dal sindaco nelle modalità corrette e previste dalle norme. Questi sono gli atti ufficiali e pubblici". Condannate senza appello le ricostruzioni giornalistiche: "Ogni altra ricostruzione è offensiva, orientata da interessi politici e priva di ogni fondamento".

Per porre un freno alle polemiche, il Campidoglio chiarisce il balletto di cifre delle ultime ore in merito all'ammontare totale delle spese di rappresentanze e di quelle delle missioni del sindaco. "Le spese di rappresentanza degli organi di governo del Comune di Roma Capitale, sono definite dalla legge 148 del 2011 all’articolo 16, comma 26. Per il 2014, come per gli altri anni, sono pubblicate sul sito del Comune e ammontano complessivamente a 128.028,10 euro, una cifra certificata" spiega la nota. "Il dato comprende la quota destinata alla rappresentanza delle spese sostenute dal sindaco Ignazio Marino con la carta di credito di Roma Capitale". Quota che è contenuta nelle centinaia di ricevute pubblicate venerdì pomeriggio sul sito del Comune di Roma e oggetto di richiesta di accesso agli atti da parte delle forze di opposizione. 

Diverse invece sono per il Campidoglio le spese di missione. "E' sbagliato sommare il dato della carta di credito a quello pubblicato sul sito, ignorando che per obbligo di legge le spese di rappresentanza e quelle di missione sono contabilizzate in due voci diverse del bilancio: quindi le somme delle spese sostenute con la carta di credito vanno suddivise nelle due diverse aree contabili" continua la nota. Qualche cifra era stata fornita venerdì scorso dal capo del cerimoniale Francesco Piazza durante l’audizione in Commissione Trasparenza: "Per 28 missioni da 2013 ad oggi il sindaco Marino ha speso poco più di 27 mila euro". 

Diverse sono quindi le spese di rappresentanza sostenute dall'intera macchina capitolina: "Tra le spese di rappresentanza degli organi di governo sono contenute molte voci non certo attribuibili alla persona del sindaco, dalla realizzazione delle medaglie, ai doni alle delegazioni internazionali che sono ricevute in Campidoglio, all’olio votivo che per tradizione il Comune acquista per renderne omaggio a San Francesco". In merito il Campidoglio rivendica tagli "più sostanziosi rispetto al passato" e "più che in linea quando non spesso inferiori a quelle di tutte le altre grandi realtà italiane". 

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