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Spelacchio è morto: ora il Comune vuole la verità

Gli sberleffi social fanno cambiare strategia al Comune. Basta difesa: ora la verità sull'albero di Natale più triste e più umiliato del mondo

Spelacchio è morto. Chi ha ucciso Spelacchio? La telenovela che sta rendendo tragicomico il Natale dei romani ha vissuto nella serata di ieri una nuova puntata. Il Comune ha infatti fatto sapere che il tanto discusso albero di Natale è tecnicamente morto. Contestualmente ha fatto sapere che partirà un'indagine per accertare le responsabilità del prematuro decesso. Indagini in corso quindi. La commedia, diventata tragedia, si trasforma quindi in un giallo destinato ad infiammare ancora a lungo i social network, provocando per la città di Roma ulteriori sberleffi. 

Un cambio di strategia quello maturato in Campidoglio. Da prima difeso, poi photoshoppato, fino ad essere quasi ignorato, Spelacchio è diventato pietra dello scandalo. Neanche la macchina da guerra social della Casaleggio, messa a disposizione di consiglieri e assessori grillini, è riuscita a tamponare la figura terribile fatta in tutta il mondo. Troupe televisive da tutto il mondo, servizi su giornali e network internazionali, ma soprattutto la feroce ironia dei social terreno di conquista di voti grillini, hanno convinto il Campidoglio a cambiare linea e a dichiarare clinicamente morto il povero Spelacchio. Il tutto per arginare anche l'indignazione relativa agli oltre 48.000 euro messi in preventivo per portarlo a piazza Venezia. Già, perché quei soldi non sono stati ancora versati alle balie dell'abete rosso. E l'obiettivo ora, in nome del "con noi non si scherza", è quello di non tirare fuori un euro. 

Così ieri sul Corriere della Sera, che la telenovela Spelacchio la sta seguendo nei minimi dettagli, è stato impresso il cambio di passo. Il Dipartimento ambiente fa sapere (nessuno ha smentito, ndr) che "da sempre gli alberi di Natale sono recisi e dopo le feste vanno buttati. Nessuno è mai stato ripiantato. Trasportarli con le radici comporterebbe costi spropositati e l'utilizzo di un macchinario speciale che si trova in Germania". Dal punto di vista della mancata o cattiva manutenzione che ha portato ad una morte prematura Spelacchio dal Dipartimento rispondono: "Non si rileva nessuna problematica - concludono -. Prima del pagamento del servizio, partiranno tutte le verifiche del caso" (nessuno ha smentito, ndr).

Dalla Val di Fiemme replicano: "Quando è partito da qui era in ottima salute, era perfetto. Gli alberi di Natale vengono selezionati secondo stringenti criteri estetici. Noi non puntiamo il dito contro nessuno ma qualcosa a quell’albero è successo. È evidente. Ha subito uno stress troppo grande. In genere in quelle condizioni, come è sempre successo, un abete rosso resiste tranquillamente un mese, un mese e mezzo. E invece questa volta...".

Da PEFC Italia fanno sapere che "la pianta era ricca di rami e aghi ed il proprietario l'aveva scelta per la sua bellezza, come per anni l’ha già fatto per piazza Venezia di Roma. Oltre ad una possibile rovina dovuta al trasporto forse incauto, è probabile che la pianta fosse stressata per la siccità che da 12 mesi ha colpito tutta l'Italia con piovosità ridotta al 50% (gli aghi di piante in queste condizioni cascano più rapidamente dopo il taglio)".

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