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Smog, Pepe: "Da riunione al Ministero tante chiacchiere e proposte bizzarre"

"La montagna partorì il topolino"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Roma. “La montagna partorì il topolino”.

Questa l’opinione di Vincenzo Pepe presidente nazionale di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo a proposito della riunione tenutasi oggi al ministero dell’ambiente sull’emergenza smog.

“Proposte come limitare la velocità delle auto a 20 km orari – prosegue Pepe – appaiono quantomeno bizzarre; costringere i cittadini ad andare a passo di lumaca con marce basse, con motori che fremono ad alti giri e con l’esasperazione di automobilisti e motociclisti, non solo non risolve il problema ma paradossalmente rischia pure di peggiorarlo”.

“Solo chiacchiere dunque, per quanto riguarda la conversione della tecnologia di trazione, ovvero il passaggio dal motore a scoppio a quello elettrico, sia a livello di mezzi pubblici, tram filobus etc. sia a livello di mezzi privati, auto, moto, furgoni etc.”

“La mancanza di una programmazione di lungo termine, il puntuale disinteresse verso le auto elettriche, verso il trasporto pubblico, finisce poi inevitabilmente col creare situazioni di criticità che esplodono in tutta la loro drammaticità quando qualcosa non gira per il verso giusto, e questo qualcosa oggi è il meteo”.

“In una grande metropoli come Roma per esempio, andrebbe creata con costi molto bassi una rete per filobus, gli oltre 8mila mezzi a gasolio dell’ATAC infatti, contribuiscono sensibilmente all’aumento dello smog, inoltre andrebbe realizzata una rete capillare per la la ricarica veloce delle auto elettriche”.

“Da una parte contenere il traffico con l’incremento, del trasporto pubblico, dall’altra incentivare massicciamente le AZE (auto a zero emissioni) la cui diffusione è fortemente ostacolata dagli alti costi e dalla mancanza di un’adeguata rete di rifornimento veloce”.  

“Il blocco del traffico o la circolazione a targhe alterne – conclude Pepe – è inutile e controproducente. Essi vanno a danneggiare i cittadini romani che si vedono così privati del loro diritto alla mobilità. Considerare le auto un lusso e non una ecessità, è un grossolano errore che abitualmente commettono politici e giornalisti. L'auto, o la moto, spesso serve ai cittadini per recarsi al lavoro visto che non possono contare su una rete di mezzi pubblici efficiente e sicura. Le autorità non possono scaricare su di essi il peso di anni di insensibilità e mancata programmazione nel settore trasporti”.  

“Sembra poco serio – conclude Pepe – convocare riunioni ed elaborare programmi solo sull’onta di un’emergenza che potrebbe finire da un momento all’altro con il cambiamento delle condizioni meteo, da anni predichiamo il passaggio alle AZE, auto a zero emissioni, siamo stati promotori di una proposta di Legge presentata dall’ex deputato Agostino Ghiglia, Legge approvata e rimasta puntualmente inevasa che prevedeva incentivi per l’acquisto di AZE e la creazione di reti di rifornimento veloce, siamo stati promotori di una seconda proposta di Legge, presentata lo scorso aprile dal deputato Oreste Pastorelli, che incentiva il trasporto pubblico leggero a trazione elettrica, ma ci sembra combattere contro i mulini a vento tra l’indifferenza totale delle istituzioni. Quelle di questi giorni sembrano più lacrime di coccodrillo che una seria volontà di risolvere il problema smog nelle città”.

“La presenza di poveri sottili nell’aria – gli fa eco Vincenzo Patella, professore di allergologia e immunologia della Federico II di Napoli, coordinatore della task force sui cambiamenti climatici della società italiana di allergologia e socio di FareAmbiente – provoca 2 tipi di problemi, acuti, come l’aumento di infarti, bronchiti e asma, e cronici, come tumori ai polmoni e alle vie respiratorie. Una situazione insostenibile dal punto di vista medico”.

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