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Dipendenti comunali, finisce lo smart working e monta la polemica: "Così Gualtieri fa un passo indietro"

Alle critiche delle opposizione replica la dem Valeria Baglio: "Nessun passo indietro su lavoro agile. È necessario trovare la formula migliore per mettere a sistema il modello e dotare di mezzi tecnologici adeguati i lavoratori"

"Da ente innovatore e capofila delle pubbliche amministrazioni italiane in tema di lavoro agile sotto l'amministrazione Raggi, Roma Capitale diventa con Gualtieri il primo ente pubblico d'Italia a interrompere totalmente l'esperienza dello smart working e, dunque, a compiere significativi passi indietro sotto il profilo dell'organizzazione". La polemica arriva dall'ex assessore al Personale Antonio De Santis, oggi consigliere M5s di opposizione. 

I dipendenti capitolini rientreranno tutti in ufficio a partire dal 1 luglio. Terminata l'emergenza Covid lo scorso 31 marzo, condizione che aveva indotto il Comune a introdurre il lavoro da remoto, laddove compatibile, in misura pari al 50% delle giornate lavorative per ogni dipendente, i lavoratori sono tornati nelle scorse settimane, a scaglioni, dietro le loro scrivanie. "Ancor più surreale il fatto che lo stesso Gualtieri abbia avallato, in Città Metropolitana, il prosieguo del lavoro agile, contrariamente a quanto sta disponendo per Roma Capitale - incalza ancora De Santis - due decisioni opposte che denotano un'indubbia assenza di visione sul tema". Stessa polemica viene sollevata anche dai consiglieri della lista Calenda. 

"Sto ricevendo chiamate allarmate da parte di lavoratori delusi e sconcertati da questo cambio di passo sul lavoro, dalla smentita delle promesse elettorali e degli indirizzi recenti dell'Assemblea Capitolina, intervenuta con un'apposita mozione solo pochi mesi fa" tuona la capogruppo Flavia De Gregorio. "Imprese e multinazionali lo hanno adottato, rilevandone vantaggi e benefici per sé e per i propri dipendenti. Gente che guarda avanti. Diversamente dalla maggioranza che governa Roma". 

La replica: "Nessun passo indietro"

Sul punto, interpellata da RomaToday, replica e chiarisce la capogruppo dem Valeria Baglio. "Sullo smart working non ci sarà nessun passo indietro. Il lavoro a distanza è diventato parte integrante delle modalità di servizio dell'amministrazione capitolina" assicura la consigliera del Pd. Il Campidoglio starebbe lavorando in questi giorni a un nuovo regolamento che metta a regime alcune novità in questo senso. "E' necessario trovare la formula migliore per mettere a sistema il modello e dotare di mezzi tecnologici adeguati i lavoratori. La copertura normativa emergenziale sta cessando, ma Roma può seguire l’esempio delle altre amministrazioni pubbliche che stanno proseguendo lo smart working. Soprattutto sarà necessario essere pronti con un modello contrattuale che tenga conto dei vantaggi del lavoro agile. Ai cittadini servono uffici funzionanti: se ci sono settori in cui l'uso delle tecnologie aumenta le pratiche lavorate è giusto operare questa rivoluzione. Il confronto con i rappresentanti dei lavoratori è fondamentale su questo, deve essere trasparente e corretto. Alle opposizioni chiediamo collaborazione e non inutili critiche. Aggiungo poi che oggi i lavoratori degli enti locali non hanno ancora il rinnovo contrattuale. Non è accettabile. Anche questa è una cosa di cui c’è bisogno al più presto". 

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