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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Acqua bene Comune: in Campidoglio contro la "Svendita di Acea"

Sit in sotto Piazza del Campidoglio del Coordinamento Romano per l'Acqua Pubblica e di altri movimenti per far rispettare l'esito del referendum dello scorso giugno

Non si vende la Democrazia”. Questo il punto cardine attorno al quale ha ruotato il sit in promosso ieri pomeriggio in piazza del Campidoglio dal Coordinamento Romano per l’Acqua Pubblica, assieme a Legambiente Lazio, Action Roma e altri movimenti cittadini. Una mobilitazione contro la vendita di Acea e la possibile costituzione di una grande holding dei servizi delle società municipalizzate della Capitale al quale cedere parte delle quote del Comune. Una mobilitazione che ha visto decine di manifestanti esprimere il loro dissenso dietro ad uno striscione eloquente “In difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici di Roma”.   

RISPETTO DEL REFERENDUM: Mobilitazione di Coordinamenti e Movimenti che invita il Comune di Roma a rivedere la vendita delle quote di Acea ad una holding di servizi: “In nome di un debito di cui nessuno conosce entità e natura si vuole ‘fare cassa’, attaccando i servizi basilari della città - spiegano i movimenti -. Con i referendum del 12 e 13 giugno scorsi, 26 milioni di persone hanno deciso di sottrarre alla gestione privata i servizi pubblici locali e di eliminare il profitto dalla gestione dell’acqua. La volontà popolare ha chiaramente indicato che i servizi pubblici locali non sono una merce, ma un diritto”.

Acqua Pubblica: "Non si vende la Democrazia"


 

URNE ROMANE: Movimenti in difesa dei beni comuni che non mollano di un centimetro rispetto alla volontà popolare espressa dal popolo alle urne referendarie, con la Capitale che ha visto esprimere oltre un milione di cittadini: “A Roma - proseguono a spiegare i Movimento promotori dell’iniziativa - si sono espressi oltre un milione e 200mila cittadini, che equvalgono al 60% degli elettori romani, ma oggi il Sindaco vuole mettere in vendita il 21% della quota di Acea Spa e si preparea a rendere effettivo un piano di privatizzazione dei beni comuni della città di Roma. Acqua, gestione dei rifiuti, trasporti, energia, cultura e servizi sociali sono un bene comune. Per questo dobbiamo fermare il piano di vendita dei servizi pubblici essenziali. Chiamiamo tutte le persone e le realtà che hanno sostenuto la battaglia referendaria ad una urgente, forte e determinata mobilitazione cittadina contro la vendita di Acea e in difesa dei beni che appartengono a tutti”. "A pochi mesi dai referendum - ha aggiunto Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - è incredibilmente grave che Alemanno e la sua giunta abbiano approvato una proposta di bilancio che per fare un po' di cassa vende l'acqua, la gestione dei trasporti,  dei rifiuti e anche della cultura".
 

 

 

 

 

 

 

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