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La furia dei sindacati: "Raggi ha fallito. Invece di convocare imprenditori pensi alle aziende partecipate"

Al centro della polemica il mancato invito al tavolo di confronto sullo sviluppo di Roma

Un rapporto ormai allo stremo, fatto non più di dialogo costruttivo e confronto ma di proteste continue e istanze che non ottengono risposte quello tra la sindaca Virginia Raggi e le rappresentanze sindacali della città. A far infuriare nelle ultime ore Cgil, Cisl e Uil il tavolo convocato dalla prima cittadina con imprese e multinazionali per aprire un confronto permanente sullo sviluppo di Roma. Un tavolo al quale prenderanno parte anche esponenti del mondo politico ma non i sindacati. Nessun invito è infatti arrivato ai rappresentanti dei lavoratori. 

"Raggi incapace di amministrare la città"

"Come al solito di fronte all'incapacità reale di amministrare la città, la sindaca risponde con la propaganda, che in questo caso suona fortemente come dettata dalla campagna elettorale" dichiarano all'unisono il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola, il segretario generale della Cisl di Roma Capitale Rieti Carlo Costantini e il segretario generale della Uil del Lazio Alberto Civica. "In questo modo convoca un tavolo che vede presenti dalle associazioni datoriali alle grandi aziende, evitando accuratamente di confrontarsi con le rappresentanze dei lavoratori, colpevoli di aver denunciato ripetutamente il livello di degrado e l'assenza di programmazione cui ha ridotto la città nei quattro anni di Governo". 

La polemica sulle partecipate

Al centro delle polemiche e dei contrasti con l'amministrazione pentastellata principalmente la gestione delle aziende partecipate. Un fallimento su tutti i fronti. "Dopo aver fallito sulla programmazione del trasporto pubblico locale, con conseguenze che saranno pagate dai cittadini anche alla riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio - proseguono i rappresentanti sindacali - dopo aver portato sulla soglia del fallimento Roma Metropolitane e averne fortemente depauperato le capacità di progettazione, dopo aver fallito nella gestione dei rifiuti, con un'azienda incapace di svolgere le attività cui è preposta, in quella degli asili con Multiservizi, che ancora opera con continue proroghe lasciando nell'incertezza migliaia di lavoratrici e lavoratori, delle farmacie comunali, del decoro cittadino, della manutenzione del verde e della riqualificazione edilizia, la sindaca Raggi prende carta e penna e convoca un tavolo permanente per lo sviluppo di Roma sino al 2030". 

"E come spesso accade nella peggiore politica - continuano i sindacalisti - essendo manifesta la sua incapacità a gestire le aziende partecipate, elementi fondamentali per la ripresa della città, si vuole porre a capo del progetto di sviluppo futuro per provare a nascondere le enormi responsabilità che caratterizzano la sua Giunta".

A sostenere la posizione dei sindacati anche gli esponenti capitolini del Partito democratico. "Raggi vuole avviare un tavolo permanente per lo sviluppo di Roma, fino al 2030. Proposta che avanzerà a tutte le forze imprenditoriali della Capitale. Ma la sindaca dimentica i sindacati, sono forse stati cancellati dalla Città? Che vengano coinvolti tutti" scrive in una nota Giulio Pelonzi, capogruppo dem in Assemblea capitolina. 
 

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