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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Elezioni suppletive, Matone a caccia dell'impresa: "Gli elettori di Calenda possono votare per me"

Intervista alla capogruppo della Lega in Campidoglio, candidata alla Camera nel collegio Roma 1

Ha vissuto tra Prati e Balduina e frequentato le classi del liceo Mamiani, ma anche il Centro storico racconta di conoscerlo molto bene. Non la spaventano le percentuali bulgare da sempre ottenute sul territorio dagli avversari dem, e non esclude che qualche elettore di Calenda, deluso dalle solite spaccature a sinistra, barri proprio il suo nome sulla scheda. Simonetta Matone, ex magistrata, capogruppo della Lega in Campidoglio, è in campo per la corsa alla Camera nel seggio lasciato libero da Roberto Gualtieri eletto sindaco. Si vota il 16 gennaio nel collegio Roma 1. Un'impresa vincere nella roccaforte "rossa" per eccellenza. Giocano a suo favore le divisioni a sinistra: "Il centrodestra è compatto e questo sicuramente ci avvantaggia", spiega a RomaToday. 


Ha accettato la proposta di candidarsi in una roccaforte del centrosinistra. Sente di partire già sconfitta?

No, assolutamente. È una sfida che ho accettato consapevole delle difficoltà legate sia alla peculiarità del territorio che alla brevità del tempo a nostra disposizione, considerato che sarà una campagna elettorale del tutto anomala, tra feste di Natale e covid.

Come si organizzerà per ottimizzare il poco tempo?

Credo molto in una sorta di porta a porta, è un territorio che conosco molto bene. Sono cresciuta alla Balduina, ho vissuto in Prati, ho tre figli tra questi due quartieri, ho frequentato il liceo Mamiani, ho tantissimi amici in questa zona e che vivono in Centro storico. Faremo piccole iniziative, perché il covid non ci permette di fare di più. 

La mancata sintesi del Pd con Renzi e Calenda può indebolire la candidata dem e di conseguenza favorire la sua impresa?

Penso proprio di sì, dalla nostra parte c'è una fusione non fittizia, sono stati tutti velocemente d'accordo e felici della mia candidatura, non c'è stata una battaglia, il fronte del centrodestra è stato assolutamente compatto, infatti non porterò simboli di partito perché sono la candidata di tutti. Dall'altra parte la situazione è ben più complicata. 

Potrebbe puntare anche a qualche elettore di Calenda?

Quelli di Calenda sono elettori che pensano e ragionano, una riflessione sul mio nome potrebbero farla tranquillamente, alla luce della mia storia, del mio passato, di quello che ho fatto nella vita. 

Lei è stata candidata come vice di Michetti. Chi l'ha conosciuta dice che se fosse stata lei la candidata sindaca sarebbe finita diversamente. Che ne pensa? 

Del senno di poi son piene le fosse, non mi sento di dire come sarebbe andata. Secondo me avremmo dovuto puntare più sulla nostra tecnicità e sugli altri due personaggi che erano Vittorio Sgarbi e Guido Bertolaso. Costituivano un gran valore aggiunto. Pensi solo a mettere il problema rifiuti nelle mani di Bertolaso, che già lo aveva risolto in Campania sotto il governo Berlusconi, sarebbe stata una carta vincente. Gli elettori lo hanno saputo ma fino a un certo punto. 

Il centro di Roma, cuore del collegio per il quale corre, appare svuotato dalla pandemia e ancora prima era diventato un'enorme area turistica, espellendo i residenti. Cosa fare per invertire la rotta?

Lo si può fare a livello nazionale, dando più soldi a Roma Capitale. Il vero problema è l'esiguità delle risorse, ma anche l'attuale giunta sta dimostrando una certa miopia. Penso alla scelta di mantenere la Ztl il sabato e la domenica, se da una parte ha un senso in funzione anticovid, è pesante per i commercianti, che infatti sono insorti. Il centro di Roma è stato dimenticato e prova ne sia che troppi negozi sono chiusi. Bisogna ascoltare i negozianti e le loro proposte. 

E anche i residenti, quelli rimasti...

Certamente, io sono persona di conciliazione e mediazione. Non ho mai litigato con nessuno. Queste vicende, come la Ztl, o i tavolini nel Centro storico, vanno affrontate non in maniera ideologica, ma cercando di mettere d'accordo le parti e invitando a usare il raziocinio. 

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