I Verdi tornano in Campidoglio, Simona Ficcardi: "Nel M5S non c’è più voce per l’ambientalismo"
La consigliera ex pentastellata riporta il Sole che Ride in Campidoglio: “Candidati? Prima i programmi”, ripetono da Europa Verde.
Prima i temi e il perimetro programmatico, poi i nomi; è quanto si sente ripetere anche nella conferenza stampa convocata da Europa Verde, la nuova sigla che raccoglie l’eredità ambientalista del Sole che Ride, per annunciare l’ingresso nella compagine ecologista di Simona Ficcardi, consigliera comunale eletta nelle liste dei Cinque Stelle, da tempo in rotta e che, accusando la giunta di Virginia Raggi di aver tradito gli impegni dell’agenda ambientalista pentastellata riporta il gruppo consiliare verde in Aula Giulio Cesare dopo otto anni di assenza. Un passo in più verso quella città della transizione ecologica che è il punto fermo dell’agenda dei verdi per le prossime elezioni amministrative .
“Metto il mio impegno ecologista a disposizione dei Verdi perché il programma che hanno su Roma rispecchia in pieno il mio lavoro”, ha spiegato Simona Ficcardi: “Siamo in tanti a sentirci delusi da un M5S in cui non siamo riusciti a trovare voce: di fatti il mio strappo decisivo con la Sindaca e con la Giunta si è concretizzato nei miei atti politici, ultimo quello sulla Valle Galeria. Ci sono tante tematiche che hanno caratterizzato il mio lavoro ma due mi impegnano fortemente: la gestione dei rifiuti nella Capitale e la maternità in tempi di Covid. Da queste voglio partire per dare una direzione agli impegni che dovremo assumere nel prossimo futuro, sia a livello locale che nazionale: Roma Capitale è fortemente carente dal punto di vista dei servizi, con le partecipate in uno stato di declino.
“La sindaca”, ha continuato Ficcardi, “ha dimostrato poca attenzione a queste tematiche, marcando un fallimento totale. C’è bisogno di una conversione ecologica di Roma e della sua governance ma bisogna guardare ai fatti: oggi tutti si stanno dichiarando fortemente ecologisti, la Sindaca in testa, ma i temi traditi sono proprio quelli ecologici. Dire di vedere nel futuro di Roma Capitale una svolta green, dopo cinque anni di amministrazione è un chiaro esempio di greenwashing. Penso a Malagrotta su cui è stato tradito l’impegno politico di restituire quella vallata alla sua vocazione agricola. Penso alla micromobilità, un approccio positivo all’impatto climatico, utilizzata solo per ottenere riscontro mediatico, lasciando poi biciclette e monopattini all’incuria totale; per non parlare della gestione del verde, il cui Regolamento non ha garantito partecipazione e giustizia sociale”.
Interpellata sul suo futuro politico da RomaToday, Ficcardi non ha né confermato né escluso di potersi candidare alle primarie per la carica di sindaca o di presidentessa di Municipio: “Prima i programmi”, ha scandito come dicevamo, “e poi le persone”. C’è però un dato di metodo sul quale si è espresso Guglielmo Calcerano, uno dei due co-portavoce di Europa Verde di Roma: “Nutriamo ormai onestamente una certa sfiducia sul metodo delle primarie, non sono un percorso strutturato come, ad esempio, vediamo in America, una situazione in cui i candidati possono ben progettare la propria candidatura. Per come stanno le cose oggi questo metodo di scelta del candidato diventa una sorta di operazione di forza, direi di impossessamento. Vogliamo prima discutere del programma, vedere le carte per così dire e poi capiremo chi interpreterà il programma”. Ha rincalzato Nando Bonessio, già capogruppo per i Verdi in Assemblea Capitolina: “Abbiamo partecipato a molti coordinamenti e a riunione di coalizione promosse dal Partito Democratico che ovviamente ringraziamo, ma devo dire che senza un metodo e un orizzonte programmatico, il tutto diventa abbastanza stucchevole e senza esito”.