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Sabato, 9 Dicembre 2023
Politica

Più bici in città per aumentare la sicurezza stradale. Le proposte delle associazioni

La Fiab si fa portavoce di un "manifesto" in cui sottolinea la stretta correlazione tra transizione ecologica e sicurezza: incentivando una mobilità più sostenibile diminuirebbero gli incidenti

Puntare sulla bicicletta, e in generale sulla cosiddetta “mobilità dolce”, per diminuire non soltanto l’inquinamento, ma anche il numero di incidenti stradali. Per la sezione di Roma e del Lazio della Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Sicurezza) è su questo che Comune di Roma e Regione Lazio, e più in alto il governo, devono investire, diventando pienamente consapevoli della stretta correlazione tra transizione ecologica e sicurezza stradale. Soprattutto in un periodo in cui il numero auto private in circolazione è aumentato esponenzialmente e con lui quello degli incidenti stradali, anche mortali, che si sono verificati sulle strade romane. 

“Di fronte di quanto sta accadendo abbiamo chiesto ad istituzioni e amministratori, per quanto di rispettiva competenza nel Lazio, di accelerare quanto più possibile la transizione ecologica dei trasporti perché strettamente correlata ai livelli di sicurezza stradale - sottolinea Marina Testa, coordinatrice Fiab Lazio - è fondamentale dar seguito ai piani e agli investimenti già programmati o in fase di previsione. Chiediamo anche di intensificare la vigilanza stradale al fine di accrescere la percezione del controllo”.

Le proposte della Fiab, che a Roma riunisce 6 associazioni e conta su oltre 600 membri, sono state raccolte in una lettera che è stata inoltrata al ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, al sottosegretario dello stesso ministero Tullio Ferrante, al prefetto di Roma Bruno Frattasi, al questore di Roma Mario Della Cioppa, al presidente (uscente) della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al sindaco di Roma Metropolitana e Comune di Roma Roberto Gualtieri, all’assessore alla mobilità Eugenio Patanè, alla presidente di Roma Servizi per la Mobilità, Anna Donati e al presidente della Consulta Cittadina Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità, Roberto Pallottini.

Le proposte delle associazioni: uffici dedicati alla mobilità ciclabile e un coordinamento permanente 

La richiesta primaria è quella di potenziare gli uffici cittadini e regionali preposti alla Mobilità, creando nello specifico un Ufficio regionale di coordinamento della Ciclabilità nel Lazio. Su questo era incentrata la proposta inviata a settembre dal coordinamento Fiab Lazio alla Regione: l’idea è quella di creare appunto un ufficio dedicato alla mobilità dolce che possa unificare le procedure, le azioni e gli investimenti per quanto riguarda la mobilità ciclabile, rafforzando l’attività dell’ente sul territorio anche alla luce delle eventuali opportunità di finanziamento. A questo andrebbe aggiunto un Coordinamento Mobilità Ecologica e Ciclabile di Roma e del Lazio, organo che riunisca enti e soggetti del territorio, comprese le associazioni, per aiutare il numero sempre maggiore di romani decisi a investire sulla bicicletta a spostarsi in sicurezza in città.

“L’obiettivo è sollecitare un percorso e una visione d’insieme - spiega ancora Testa - che, attraverso l’introduzione di un sistema di mobilità sostenibile, ecologica e attiva, ha la concreta possibilità di ridurre i rischi stradali ridonando quindi sicurezza, salubrità, decoro, in sostanza vivibilità agli ambienti urbani”.

Tra le altre proposte messe sul tavolo per facilitare la transizione ecologica, sensibilizzare i cittadini all’uso dei mezzi pubblici o della bicicletta, quando possibile, soprattutto in centro, aumentare la flotta dei mezzi pubblici e realizzare nodo di interscambio agli ingressi della Capitale in cui lasciare l’auto privata e passare a mezzi di trasporto più sostenibili, e ancora facilitare l’utilizzo delle biciclette aumentando rastrelliere e stalli in città e sui mezzi pubblici, prolungando le piste ciclabili, introdurre dove necessario zone 30 o strade a velocità ridotta: “È lampante ormai che la segnaletica stradale è invisibile ai più - sottolineano le associazioni - ed è anche inconcepibile lasciare una città di tali proporzioni come Roma in balia della sregolatezza assoluta”.

Dal 15 novembre stop ai diesel euro 3 in Fascia Verde

Proprio in ottica di riduzione del traffico e dell’inquinamento, nei giorni scorsi la giunta di Roma Capitale ha approvato una delibera che inasprisce ulteriormente l'accesso ai veicoli più inquinanti alla cosiddetta "Fascia Verde" includendo nei divieti anche i diesel euro 3, sino a oggi bloccati soltanto nel centro storico, ovvero nella ztl anello ferroviario. I primi divieti scattano a partire dal 15 novembre, e dispongono appunto una stretta per i veicoli a gasolio euro 3 oltre alle già bandite auto a benzina e diesel pre-euro 1, euro 1 ed euro 2 (oltre ai ciclomotori e motoveicoli alimentati a benzina pre-Euro 1 ed euro 1 e a gasolio pre-Euro 1, euro 1 ed euro 2).

Il cronoprogramma di Roma Capitale prevede poi una serie di altri passaggi fondamentali nei prossimi due anni, oltre che misure per incentivare i romani a passare a una mobilità più sostenibile come, per esempio, abbonamenti gratis ai mezzi pubblici. Dal primo novembre 2023 il divieto di accesso alla Fascia Verde sarà esteso alle auto alimentate a gasolio euro 4 nella fascia oraria 7.30-20.30, ai veicoli commerciali N1, N2, N3 alimentati a gasolio euro 4 nella fascia oraria 7.30-10.30/16.30-20.30 e ai ciclomotori e motoveicoli alimentati a gasolio euro 3. Dal primo novembre 2024 lo stop riguarderà (sempre da lunedì al sabato) anche le auto a benzina euro 3 e ai diesel euro 5 nella fascia oraria 7.30-20.30, cui si aggiungono i veicoli commerciali N1, N2, N3 alimentati a gasolio euro 5 nella fascia oraria 7.30-10.30/16.30-20.30.

Il provvedimento conferma poi che sempre nello stesso periodo - dal primo novembre al 31 marzo di ogni anno - per almeno quattro domeniche tutti i veicoli dotati di motore endotermico, nelle fasce orarie 7.30-12.30 e 16.30-20.30, non potranno accedere alla Fascia Verde, e che il calendario sarà definito di anno in anno con apposito atto della giunta gapitolina, cui verrà data applicazione con ordinanze del sindaco.

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