rotate-mobile
Politica

Siccità, emergenza per il Lazio: dal Governo 19 milioni e "poteri straordinari"

I "mezzi straordinari" concessi da Palazzo Chigi saranno in capo alla Protezione Civile. Zingaretti: "Frutto di anni di sprechi e di non sufficienti investimenti. Ora dobbiamo voltare pagina"

19 milioni di euro e "mezzi e poteri straordinari" alla Protezione Civile per fronteggiare l'emergenza idrica del Lazio. Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera alla dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa della crisi idrica firmata dal presidente Nicola Zingaretti il 5 luglio scorso. 

Un punto a cui si è arrivati, spiega la Regione in una nota, a causa di una "concomitanza" di elementi che hanno costituito "uno scenario sempre più preoccupante" con una "situazione oggettiva di generale depauperamento dei livelli della risorsa idrica potabile disponibile". Non solo i "danni alle colture" e, parallelamente, "l’incedere della recrudescenza di incendi che, nel solo mese di giugno, hanno segnato sull'intero territorio laziale un incremento del 300% rispetto allo stesso periodo del 2016". La gravità della situazione ha visto il suo apice nella "inarrestabile variazione negativa del livello delle acque del lago di Bracciano", dal quale anche Acea preleva acqua per Roma, attorno al quale si è sviluppato un vero e proprio braccio di ferro politico con lo stop ai prelievi spostato al 1 settembre. 

"Con la somma di 19 milioni di euro per la prima emergenza" ha spiegato il governatore Zingaretti "sono state riconosciute la correttezza e la puntualità del lavoro svolto dai nostri uffici e, per questo, ringrazio l’attenzione e la sensibilità dimostrate da parte di Palazzo Chigi" ha comunicato in una nota. "Non smetterò mai di affermare, però, quel che ho detto in occasione della firma del Decreto: non bisogna fare finta di nulla, la siccità non è l'unica responsabile di questa grave situazione. Quel che stiamo vivendo in quest’estate è anche frutto di anni di sprechi e di non sufficienti investimenti. Ora dobbiamo voltare pagina".

Come spiega la Regione in una nota, il testo del decreto era stato costituito "a partire dalla diffusa e generalizzata criticità, connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali, al punto da assumere livelli eccezionali nello scorso giugno". Per questi motivi sono stati molti i comuni che "hanno trasmesso all'Agenzia Regionale di Protezione Civile richieste di approvvigionamento di acqua ad uso potabile e zootecnico, mentre – da parte loro – i gestori del servizio idrico integrato hanno prelevato oltre misura dai siti affidatigli in concessione". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siccità, emergenza per il Lazio: dal Governo 19 milioni e "poteri straordinari"

RomaToday è in caricamento