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Siccità, i sindaci del lago di Bracciano: "Ora commissariare Acea"

Anguillara, Bracciano, Trevignano insieme al consorzio Lago di Bracciano e ai presidenti del Parco naturale chiedono un incontro con il presidente Zingaretti e gli assessori Refrigeri e Buschini

Dichiarano di "apprezzare la regione Lazio" in quanto "unica amministrazione, sovraordinata alle nostre, che realmente per prima si sia attivata per la concreta risoluzione del problema". Ma la condanna ad Acea è senza possibilità di appello. I comuni del lago di Bracciano, in seguito alla seconda ordinanza del governatore Zingaretti che ha scongiurato il razionamento dell'acqua ai romani, accusano senza mezzi termini il gestore idrico del Comune di Roma, e auspicano che "si attivino le procedure utili e necessarie al commissariamento"

"Vogliamo ancora una volta sottolineare, come del resto ha già fatto la Procura, l’imperizia e l’imprudenza da parte dei vertici di Acea SpA, nonché del sindaco di Roma in quanto azionista di maggioranza della stessa e sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale, nel sottovalutare sempre questo allarme da noi lanciato a fine 2016" scrivono i nota i sindaci di Anguillara Sabazia, Trevignano, Bracciano insieme ai presidenti del Parco naturale regionale di Bracciano e Martignano e il presidente del Consorzio Lago di Bracciano. 

Di venerdì scorso la puntata finale - almeno per il momento - di quella che è stata ribattezzata "guerra dell'acqua". Zingaretti ha annunciato l'emissione di una nuova ordinanza che fa slittare lo stop ai prelievi nel lago a nord di Roma al 1 settembre, con la conseguenza di scongiurare il piano di razionamento e turnazione dell'acqua minacciato da Acea. L'ordinanza prevede prelievi inferiori, 400 litri al secondo fino al 10 agosto, 200 per il resto del mese. 

"Pur esprimendo rammarico per la decisione presa, apprezziamo che la Regione Lazio governata da Zingaretti sia stata l’unica Amministrazione, sovraordinata alle nostre, che realmente per prima si sia attivata per la concreta risoluzione del problema di rischio di disastro ambientale" dichiarano i sindaci in nota. "Superare l’allarmistico razionamento idrico paventato per un milione e mezzo di cittadini, la verosimile chiusura degli ospedali e l’inibizione dei sistemi antincendio per la Capitale prospettati da vari soggetti e dal Ministro della Salute, con l’autorizzazione al prelievo di soli 400 litri al secondo dimostra in maniera chiara l’incapacità di Acea di gestire non solo questa emergenza idrica ma l’intero servizio"

E ancora: "Un ultimo appello lo rivolgiamo al Sindaco Raggi che solo oggi ha acquisito la reale consapevolezza del problema nonostante le numerose comunicazioni, convocazione e sollecitazioni ufficiali che le sono state avanzate nei mesi scorsi in ragione della sua funzione di Sindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale ma soprattutto azionista di maggioranza di Acea SpA. Infine – conclude la nota – chiediamo in forma urgente la convocazione di un incontro con il presidente Zingaretti e gli assessori Refrigeri e Buschini per stabilire congiuntamente le modalità di attuazione di queste impellenti iniziative"

Anche i piccoli comuni insieme al Consorzio e ai presidenti del Parco naturale parteciperanno alla manifestazione indetta per questo pomeriggio davanti ad Acea. Cittadini e associazioni scenderanno in strada per difendere la natura pubblica dell’acqua romana. "Non si può restare in silenzio davanti alle gravi responsablità di Acea Ato2" scrive in una nota il Consiglio Popolare del Municipio VIII. La protesta parte proprio dal territorio che, dopo la caduta dei Cinque Stelle, viene gestito direttamente dalla Sindaca Raggi. Secondo gli organizzatori, "la situazione è preludio di un'ulteriore, probabile e beffarda furia privatizzatrice che si abbatterà anche sull'azienda che gestisce il servizio idrico della Capitale"

"Il Comitato per la Difesa del Bacino lacuale Bracciano-Martignano prende atto con sdegno della proroga allo stop delle captazioni Acea decisa dalla Regione Lazio e ribadisce che in questa vicenda sono state violate numerose normative nazionali ed europee. Il lago di Bracciano non può essere sacrificato sull'altare delle incapacità di una spa che, mentre fa profitto sull'acqua bene comune, prosciuga il lago e, allo stesso tempo, crea una crisi idrica senza precedenti e minaccia di assetare Roma". Così il Comitato Lago di Bracciano in una nota. "Serve assolutamente un nuovo modello di governance dell'intero ciclo di gestione dell'acqua nel solco della disattesa legge regionale 5/2014- prosegue la nota- Per queste ragioni la nostra battaglia a tutela dell'ecosistema lago di Bracciano prosegue. Per queste ragioni il Comitato aderisce, assieme ai sindaci del lago, alla manifestazione che oggi 31 luglio porterà la protesta sotto la sede Acea di piazzale Ostiense".

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