Siccità, a Bracciano è vietato sprecare acqua: multe fino a 500 euro

Vietato riempire piscine, irrigare gli orti ed i giardini, lavare le auto. Il sindaco di Bracciano ha diramato un’ordinanza che punta a limitare gli sprechi dell’acqua, bene assai prezioso in questa fase di prolungata siccità. 

L'ordinanza di Bracciano

Recependo una richiesta sul “divieto di usi impropri della fornitura idrica”, il principale comune lacustre ha stabilito che, dal 21 giugno e fino al 30 settembre, va limitato l’uso della risorsa idrica “unicamente per scopi potabili ed a fini igienico sanitari”. In attesa della proclamazione dello stato di calamità naturale, quindi, c'è chi ha deciso di prendere l'iniziativa.

No agli sprechi

Bracciano, che ha pagato a duro prezzo la siccità del 2017 a causa dei continui prelievi nello specchio lacustre, ha deciso di giocare d’anticipo rispetto ad altri comuni della regione. A Roma il sindaco Gualtieri, nell’annunciare che “al momento non c’è alcun rischio per la città di Roma di dover procedere a turnazioni ed altre forme di razionamento” ha invitato i cittadini ad usare l’acqua “in modo attento e responsabile, senza sprechi”. Non ha però, finora, fatto ricorso a nessuna ordinanza per fissare le modalità di impiego della risorsa idrica.

I divieti e le multe

Il sindaco Marco Crocicchi, a differenza del collega del Campidoglio, ha deciso d’indicare quali sono gli utilizzi non consentiti dell’acqua. “La condotta idrica pubblica” si legge nel provvedimento firmato dal primo cittadino di Bracciano, non po' essere impiagata “a titolo esemplificativo e non esaustivo per l’irrigazione di orti e giardini, il riempimento di piscine, il lavaggio dei veicoli, delle pavimentazioni esterne e per usi ludici”. Le sanzioni amministrative che la polizia locale può elevare a chi viola le disposizioni del sindaco di Bracciano, vanno da 25 a 500 euro.