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Colle Oppio, dopo due anni vigili terminano lo sfratto di FdI dall'ex sede di partito: via mobili e arredi

Il blitz solleva polemiche. Meloni: "Cosa fa Raggi nel primo giorno delle misure restrittive per il Coronavirus? Toglie mezzi e risorse all'emergenza"

Via gli arredi e il mobilio rimasti nella storica sede di Fratelli d'Italia, ex Msi, a Colle Oppio. Ieri l'intervento della Polizia locale per sgomberare definitivamente i locali. 

"Abbiamo completato la rimozione degli oggetti presenti nell'immobile, già sgomberato in quanto occupanti morosi con contratto scaduto nel 1972" ha spiegato l'assessora al Patrimonio Valentina Vivarelli. "Si tratta di un bene di pregio con ambienti di età romana pertinenti al complesso delle Terme di Traiano, che rientra oggi dopo anni nella piena disponibilità dell’Amministrazione". La mossa però ha sollevato polemiche, specie perché messa in atto nel primo giorno di entrata in vigore dell'ultimo decreto governativo contro il Coronavirus. 

"Secondo voi qual è il primo provvedimento del sindaco Virginia Raggi dopo l’entrata in vigore a Roma delle misure contro il coronavirus?" tuona la leader Giorgia Meloni. "Pensare alla tutela della salute dei romani, garantire la pulizia delle strade o sanificare tutti i luoghi pubblici? Ma assolutamente no: è utilizzare uomini e mezzi del Comune per sgomberare arredi e materiale da Colle Oppio, la storica sede della destra italiana. Qualunque altro sindaco di qualunque altra città del pianeta avrebbe oggi dedicato ogni risorsa a tutelare la salute dei suoi cittadini".

Duri commenti anche dai rappresentanti di FdI sul territorio. "Una vergogna"per i due consiglieri di Fratelli d'Italia in Regione, Fabrizio Ghera e Chiara Colosimo, "quando nel frattempo rimangono in piedi a Roma la occupazioni abusive, tra cui lo scempio dei sette piani occupati dello stabile Spin Labs, ma su questo la Giunta 5 Stelle tace da 4 anni". "Mentre siamo tutti impegnati a mettere da parte ogni divisione per sconfiggere il coronavirus questa mattina incredibilmente il dipartimento Patrimonio ha ritenuto prioritario mobilitare decine di persone per sgomberare i locali della storica sezione di Colle Oppio" ha commentato il capogruppo di FdI Andrea De Priamo. "Presenteremo una interrogazione per sapere se tale operazione, completamente inutile in quanto i locali sono già stati sgomberati da oltre un anno, sia coerente con le restrizioni imposte dal Dpcm sul coronavirus e se non fosse doveroso impegnare mezzi e uomini in attività più urgenti". 

Sul punto ha replicato Vivarelli. "Adottare tutte le misure per contrastare l’emergenza coronavirus non vuol dire smettere di lavorare per il ripristino della legalità. Chi afferma il contrario strumentalizza questa difficile situazione, per il solito inutile attacco politico". Sulla questione si è espresso anche il capogruppo del M5s Giuliano Pacetti: "Ve la ricordate? È quella per cui per anni hanno pagato 13 euro d’affitto al mese. In un momento economico cosi’ difficile mettere fine a questi sprechi è fondamentale. Chi oggi ha da ridire sa bene che avrebbe dovuto lasciare quella sede autonomamente. Ma la vista Colosseo fa gola a tutti no?”. 

L'iter di sfratto del partito dalla sede storica, per morosità, era già stato avviato nel 2017. Concessi nel 1972 all'allora Msi e poi affidata alla formazione di Meloni, gli spazi riadattati a sezione di partito, sotto al parco con vista Colosseo, venivano utilizzati pagando un canone di affitto al Comune di Roma di appena 13,43 euro al mese. "C'è una morosità di 11.626 euro, di cui 1.700 per il pregresso e 9.900 dopo la comunicazione del nuovo canone avvenuta a gennaio a 2017 e ammontante a 11.880 euro annuali, 990 al mese" spiegavano al tempo dal Campidoglio. Le toghe amministrative hanno rigettato i ricorsi nel frattempo avanzati dai vertici del partito. 

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