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Centro storico, è benestante ma vive in una casa del comune: riconsegna le chiavi

Dopo la morte della nonna, legittima assegnataria, era rimasta nell'appartamento

Nonostante non avesse i requisiti di reddito viveva in un appartamento del centro storico di proprietà del Comune di Roma. Un'abitazione da 100 metri quadrati, situata in via dell'Arco di Parma, a Tor di Nona, 'ereditata' dalla nonna, legittima assegnataria ma deceduta. Non è l'unica. Secondo quanto riporta la sindaca Virginia Raggi in un post su Facebook sono circa 2 mila i casi di senza titolo su un totale di circa 23 mila appartamenti di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale. 

Il caso di Tor di Nona

Nei giorni scorsi la donna, informata in merito agli accertamenti effettuati dal Campidoglio dal personale dell’Unità di Supporto della Polizia Locale di Roma Capitale presso il Dipartimento Politiche Abitative, ha confermato la sua situazione reddituale e ha riconsegnato spontaneamente le chiavi agli agenti. 

Il quadro

Su un totale di circa 23 mila appartamenti, "sono circa 2 mila i casi di abusivi" ha scritto sulla sua pagina Facebook la sindaca Virginia Raggi. "Cioè persone che hanno redditi alti, possiedono già immobili o sono residenti altrove". Tra loro, il caso di "una persona risultata addirittura proprietaria di ben 18 immobili" continua. "Altri hanno redditi di 70mila, 80mila, fino anche a 90mila euro all'anno. Una famiglia, che abbiamo sgomberato da una casa popolare, aveva addirittura una Porsche parcheggiata sotto casa. Per non parlare poi di più di 1.600 alloggi i cui legittimi assegnatari risultano deceduti".

Il progetto di controllo 

"Questa storia testimonia in modo lampante quella dilagante e ingiustificabile ‘abitudine’ a considerare i beni pubblici di Roma Capitale come proprietà privata" le parole dell’assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale Rosalba Castiglione. "Queste operazioni sono il frutto di un serio e attento progetto di controllo che stiamo portando avanti. Laddove viene riscontrata un’illegittimità di utilizzo, procediamo alla riacquisizione del bene, che viene poi consegnato a chi ne ha davvero bisogno e diritto oppure valorizzato in favore delle casse comunali per sostenere i progetti al servizio della città".

Il precedente 

Un primo tentativo di mettere ordine nella gestione nelle case di proprietà comunali era scattato nel corso dell'amministrazione Marino. Non solo. Con la delibera 88 del 2013 si era infatti provato a mettere in vendita circa 600 immobili, la maggior parte dei abitazioni, non senza uno strascico di polemiche politiche. 

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