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Sgomberi, prende forma il piano: le posizioni di Regione e Campidoglio

Mercoledì si riunisce il comitato per l'ordine e la sicurezza

Sugli sgomberi degli immobili occupati Roma va avanti. Dopo un anno passato tra difficili censimenti e assenza di alternative per le famiglie senza casa, il Campidoglio prova a dare corpo con azioni concrete alla linea dura espressa dal Viminale di Matteo Salvini con la circolare del 1 settembre scorso. Il calendario dei censimenti, la cui regia spetta ai servizi sociali dei comuni, si infittisce e alle operazioni avviate quest'estate nei palazzi di via Costi e nell'ex fabbrica della penicillina sulla Tiburtina, nelle ultime ore si sono aggiunti nuovi immobili. 

I primi sgomberi potrebbero arrivare già entro il 15 settembre. In cima alla lista c'è lo stabile di Bankitalia in via Carlo Felice 69, dove vivono 24 famiglie. Per loro, la proprietà ha riservato una sistemazione temporanea in via Giolitti. La proposta è al vaglio di Comune e Regione proprio in queste ore. Via Costi è invece un'occupazione spontanea nella zona di Tor Sapienza. Nella palazzina vivono in condizioni di forte precarietà sanitaria circa 150 persone, prevalentemente nigeriani e romeni. La polizia locale ha iniziato le operazioni di censimento il 14 agosto scorso. Nella mini lista delle priorità anche l'ex sede Inps di via Tuscolana e l'ex fabbrica della penicillina sulla Tiburtina, entro la quale vivono in condizioni precarie centinaia di persone.

Nel pomeriggio di oggi, 4 settembre, in Regione è in programma un incontro tra l’assessore alle politiche abitative regionale Massimiliano Valeriani, con quelli alla casa, politiche sociali e urbanistica capitolini, Rosalba Castiglione, Laura Baldassarre e Luca Montuori. In via prioritaria si affronterà la situazione di via Carlo Felice ma si sfrutterà l’occasione per capire come proseguire con le altre occupazioni per le quali in questo momento non ci sono alternative. La linea dell’assessore Valeriani sarà quella di tentare l’elaborazione di un metodo condiviso che porti gli enti locali a procedere con gli sgomberi ad alternative già individuate. Sul tavolo ci sono ancora quei 40 milioni di euro messi in campo dalla delibera regionale sull’emergenza abitativa, già oggetto di un duro scontro tra la Regione e il Comune, proprio in merito al nodo dell’assegnazione di case popolari agli occupanti.

“Chiediamo che tutti si assumano le proprie responsabilità” le parole dell’assessora Baldassarre in merito all’incontro. “Il tema dell'assistenza alloggiativa e del supporto alle persone in condizioni di fragilità e di vulnerabilità richiede, parimenti, il contributo di Regione ed enti locali, come stabiliscono chiaramente ed esplicitamente le norme di riferimento. Un contributo che riguarda impegno finanziario, la messa a disposizione di strutture, la costruzione di percorsi orientati al raggiungimento dell'autonomia”. E se con l’incontro del pomeriggio si penserà alle possibili alternative da mettere in campo, la definizione di una road map degli sgomberi potrebbe entrare nel vivo già da domani quando in Prefettura si terrà l’incontro del Comitato per l’ordine e la scurezza pubblica. 

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