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Sgomberi, movimenti: "Pronti alla legittima difesa con ogni mezzo"

L'appello a sindaci e municipi: "Circolare irricevibile, rifiutatela"

Irricevibile. Il Movimento all’abitare si organizza per rispondere al provvedimento del Viminale sugli sgomberi delle “occupazioni arbitrarie di immobili” e lancia un messaggio agli enti locali: “Una circolare così aggressiva, che non prende in considerazione soluzioni di sorta per le persone da sgomberare è da considerare irricevibile, e come tale dovrebbero concepirla le amministrazioni locali” si legge in un appello. L’auspicio, quindi, è quello di un “vero e proprio rifiuto da parte dei municipi e dei sindaci verso questo dispositivo”. 

Il documento che porta la firma del capo di gabinetto Matteo Piantedosi supera la linea del “prima del alternative e poi gli sgomberi” contenuta nella precedente circolare di Morcone e Minniti aprendo al rischio di sgomberi simili a quelli dell’agosto del 2017 quando centinaia di persone sono finite per strada senza altre soluzioni. Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato di avere intenzione di procedere con cautela muovendosi sulla strada di una “linea soft”. A margine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha spiegato: “Stiamo cercando di individuare le modalità con cui coniugare le esigenze di legalità e di tutela dei proprietari con quelle del rispetto dei diritti della persona”. 

Il primo passo sono i censimenti delle famiglie presenti in questi stabili. “Rispetto a questo tema siamo disponibili ad un confronto con le istituzioni a patto che questa operazione non si trasformi in una graduatoria interna alle occupazioni volta a stabilire chi è più fragile e chi è meno fragile” ha spiegato Paolo Di Vetta del movimento per il diritto all’abitare. Un “punto di resistenza” che renderebbe il lavoro dei servizi sociali e dei municipi “propedeutico allo sgombero”. 

Intanto il movimento lancia un “appello alla mobiltazione” e alla “legittima difesa”. Si legge nella nota: "Affermare che la proprietà privata è sacra senza tenere conto di diritti fondamentali inevasi come quello all’abitare equivale ad una vera dichiarazione di guerra, e ad una modalità d’ingaggio di questa natura si deve rispondere con decisione e fermezza”. Poi spiegano: “Intendiamo esercitare il nostro diritto alla legittima difesa con ogni mezzo necessario”.

Il percorso partirà già da questa settimana: venerdì 7 settembre alle ore 17 è stata indetta un’assemblea presso l’occupazione abitativa di via del Porto Fluviale.  “Assumiamo inoltre la data del 10 ottobre come giornata di mobilitazione nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi, proponendola a tutte le realtà impegnate nella lotta per la casa e per il diritto all’abitare. Una grande giornata di lotta che investa le prefetture e gli obiettivi di riappropriazione che ogni territorio si vorrà dare".

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