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Sgomberi, per le alternative il Comune tenta con una nuova delibera: affitti temporanei per le 'fragilità'

E' quanto emerso nel corso di un incontro in Campidoglio sull'operazione a Primavalle con movimenti e Unione Inquilini

Le famiglie sgomberate potrebbero essere ospitate in appartamenti pagati dal Comune con una sorta di ‘buono casa’ da 500 euro mensili. È quanto contenuto in una delibera elaborata dall'assessorato a Patrimonio e Politiche abitative che dovrebbe essere approvata in queste ore dalla giunta di Virginia Raggi. Il provvedimento è stato anticipato questa mattina nel corso di un incontro in Campidoglio alla presenza dell'assessora Rosalba Castiglione, di quella alle Politiche Sociali, Laura Baldassarre, del titolare dell'Urbanistica, Luca Montuori, e il vice capo di gabinetto con delega alla sicurezza, Marco Cardilli che hanno ricevuto una delegazione di rappresentanti di famiglie sgomberate dall’ex scuola di via di Cardinal Capranica, di Movimenti per il diritto all’abitare e del sindacato Unione Inquilini.

L’incontro, convocato dieci giorni dopo l’operazione del 15 luglio, ha messo al centro la situazione delle famiglie che già sono state sgomberate e che oggi si trovano in parte nei centri pagati dal comune, hanno trovato accoglienza in altre occupazioni di Primavalle o sono rimaste per strada. Un sistema che ha mostrato diverse criticità, sia per gli alti costi, oltre 1500 euro al mese per una famiglie di tre componenti, sia per motivi sociali, in primis l’incapacità di garantire una continuità scolastica ai bambini. Fino a oggi, inoltre, non erano ancora state ascoltate le famiglie interessate dalle operazioni. Così il tavolo di oggi si è discusso del futuro degli sgomberati dall’ex scuola di via Cardinal Capranica, al quale ne dovrebbero seguire altri relativi agli altri immobili nel cronoprogramma, con l’ambizione di individuare anche un modello utile a garantire in futuro soluzioni adeguate.

Il servizio che vuole mettere in campo il Campidoglio si affiancherà ai cosiddetti Sassat 2 ed è simile a un buono casa. A differenza di quest’ultimo sarà però l’amministrazione a individuare gli alloggi e a versare l’affitto fino a 500 euro mensili. La soluzione sarà temporanea, per una durata di tre anni, e potranno accedervi tutte le cosiddette ‘fragilità’, famiglie con minori, disabili o anziani, che non superino 9680 euro lordi di reddito Isee. Secondo quanto si apprende, per le famiglie di Cardinal Capranica, sono stati individuati una serie di appartamenti nel XIV municipio, in modo tale da permettere ai bambini di iscriversi nelle scuole che hanno frequentato fino ad oggi, ma non si sa quanti saranno e soprattutto, se sarà possibile trasferirsi entro l’avvio del nuovo anno scolastico.

Anche perché il limite massimo di permanenza nei centri di accoglienza è fissato in sei mesi, poi si dovrebbero aprire le porte dei Sassat 2. E il rischio è che salti la continuità scolastica dei bambini. Per chi non è considerato ‘fragile’, come i single o le coppie senza figli, non ci sarà invece alcuna assistenza alloggiativa oltre al centro. Per il loro il Comune spera che il reddito di cittadinanza apra una strada verso l'autonomia. Nei prossimi giorni le famiglie di Cardinal Capranica e i movimenti si sono impegnati a fornire un censimento delle persone che non hanno accettato o sono fuoriuscite dal centro di accoglienza in un secondo momento con l’obiettivo di non chiudere loro le porte dell’assistenza alloggiativa. 

Sul tavolo di oggi anche la possibilità di utilizzare uno stabile vuoto e nell’immadiata disponibilità del Comune di Roma. Si tratta di ex uffici Asl di via Pietro Gasparri, sempre a Primavalle, in un elenco di una serie di immobili vuoti individuati da Unione Inquilini e che potrebbero essere utilizzati per accogliere le famiglie in disagio abitativo. 

I tempi sono molto stretti. Lo sgombero di Cardinal Capranica ha già mandato per strada 200 persone e sono già partiti gli incontri sull’operazione relativa agli ex uffici di viale del Caravaggio, a Tor Marancia, abitati da 400 persone. Altre 70 vivono nell’ex Asl di via Tempesta. In graduatoria ci sono 25 stabili in tutto e mentre si procede al ritmo di meno di 500 assegnazioni di case popolari all’anno e l’assistenza temporanea è ferma da mesi, il sistema dell’accoglienza emergenziale del comune è saturo. 

“Rileviamo che quello di oggi è stato un tavolo autorevole che ha mostrato di essere disponibile a un cambio di passo rispetto al rapporto che si è tenuto fino ad oggi con i movimenti”, il commento di Paolo Di Vetta dei Movimenti per il diritto all’abitare. “Purtroppo questi meccanismi si sono messi in moto in ritardo rispetto alle necessità e la pressione messa dalla Prefettura non aiuta. Speriamo che dal tavolo emerga la richiesta di impedire sgomberi senza che prima vengano messe in campo soluzioni dignitose. Infine ricordiamo che per noi il diritto dei bambini di mantenere la continuità scolastica nel proprio territorio è un elemento centrale e quanto proposto oggi va garantito entro il mese di agosto”. 

“Siamo ben felici dell’apertura dimostrata oggi da tre assessori della giunta Raggi”, il commento di Fabrizio Ragucci, segretario romano di Unione Inquilini. “Dopo le soluzioni tampone avanzate oggi, ci aspettiamo un percorso che porti a soluzioni a lungo termine non solo per le famiglie di Cardinal Capranica ma per tutti e 25 gli immobili da sgomberare. Ci auguriamo che la Prefettura dia tempo a Comune e Regione di individuare le soluzioni”. 

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