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Sfregio Piazza Navona, Santori: "Chi danneggia monumenti sia condannato a pene severe"

Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, sostiene che "è impensabile che la normativa italiana sulle pene a chi danneggia i monumenti, con un patrimonio monumentale unico al mondo, non sia all’avanguardia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

fabrizio-santori_3_original-2“Il tempestivo intervento dei Carabinieri, che grazie alle riprese delle telecamere della Sala Sistema Roma, ha consentito in poche ore il fermo del vandalo, smentisce ancora una volta i vacui commenti della sinistra sulla carenza di controlli e di sicurezza in città. E’ necessario però fare in modo che chi danneggia i monumenti, una volta accertate le responsabilità, sia condannato a pene severe, così come avviene per esempio in altri paesi europei e in particolare in Francia, dove il codice penale prevede minimo 7 anni di reclusione. Condividiamo dunque le intenzioni del ministro Galan, poiché è impensabile che la normativa italiana, con un patrimonio monumentale unico al mondo, non sia all’avanguardia”. Lo dichiara Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, plaudendo all’intervento dei Carabinieri che hanno effettuato il fermo dell’individuo che ha danneggiato la fontana del Moro a piazza Navona e la Fontana di Trevi.

“Statistiche alla mano, quasi sempre coloro che compiono questi gesti folli hanno disagi psichici o sono sotto l’effetto dell’alcool e della droga: agiscono dunque all’improvviso rimanendo impermeabili alle campagne di educazione e di sensibilizzazione sul valore del patrimonio artistico. E’ tempo di affrontare il problema, confrontandosi anche con le normative internazionali del settore, per mettere a punto nuovi strumenti legislativi nella lotta contro il vandalismo” conclude Santori.

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