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Sfratto all'Alessandrino, occupato per protesta il V municipio: "Soluzione alternativa"

A rimanere senza casa una famiglia con una bambina di due anni. Gli attivisti della Rete Antisfratto Roma Est: "Se non si trova una sistemazione, finiranno per strada"

Sfratto questa mattina in viale dell'Alessandrino, nel V municipio. Questa mattina, alle 7.45, due blindati delle forze dell'ordine, alcuni agenti in borghese, l'ufficiale giudiziario e un fabbro hanno bussato alla porta di Maksym, che in quella casa vive con sua moglie e la figlia di due anni. A tentare di difenderli con un picchetto antisfratto la Rete Antisfratto Roma Est che spiegano la disperata situazione della famiglia: “Non hanno alternative, se non verrà trovata una soluzione questa notte rischiano di dormire per strada”.

Per questo, subito dopo lo sfratto, la famiglia e gli attivisti si sono recati presso gli uffici del V municipio “per spingere le istituzioni a trovare urgentemente una soluzione”. Spiegano gli attivisti: “Il municipio ha proposto come soluzione una casa famiglia per la donna e la bambina mentre per il marito niente. Una soluzione inaccettabile che è stata rimandata al mittente”. Così l'incontro si è trasformato in una sorta di occupazione: “Resteremo qui fino a che non verrà garantita una soluzione reale e accettabile, come per esempio le decine di case popolari vuote che ci sono anche in questo municipio”. 

Maksym è originario dell'Ucraina e vive in Italia da tanti anni. “Pochi mesi dopo essere andato a vivere in quella casa ha perso il lavoro e per lui pagare l'affitto di circa mille euro mensili è diventato impossibile”. Così da “circa un anno e mezzo è sotto sfratto e questa mattina, al sesto accesso dell'ufficiale giudiziario, l'hanno cacciato fuori casa”. 
Quello di Maksym non è l'unico sfratto per cui la Rete si è mobilitata, e lo farà nei prossimi giorni. Sempre in viale Alessandrino, il 1 dicembre scorso, un'altra famiglia ha ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario. Ma nell'elenco figurano due sfratti "da difendere" anche il giorno successivo, uno ieri e, oltre a quello di oggi, un altro il 14 dicembre. "E queste sono solo le famiglie che si rivolgono alla Rete Antisfratto Roma Est. Ce ne sono molte altre che si rivolgono ad altri sportelli e chi invece, per paura, viene sfrattato nel silenzio".  

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