rotate-mobile
Politica San Giovanni / Via la Spezia

Casa, Asia Usb: "Ater sfratta un'ottantenne malata di alzheimer"

L'Ater: "L'appartamento era abitato senza titolo". Un'amica: "Era in graduatoria da tempo, aveva rifiutato due abitazioni perché non adatte". Il sindacato: "Ingiustizia lesiva della dignità umana"

Ottant'anni, malata di alzheimer, disabile al 100 per cento. Desanka, il 3 marzo scorso, è stata sfrattata dall'alloggio pubblico dell'Ater, situato in via La Spezia, in cui viveva da circa due anni. La denuncia arriva dal sindacato Asia Usb: “E' stata sfrattata dal nucleo sgomberi Ater accompagnato dalla Polizia di Roma Capitale. Il tutto senza alcuna soluzione alternativa”. Come racconta Angelo Fascetti, responsabile AS.I.A./USB “il caso ci è stato segnalato ieri da una vicina di casa che, vista la grave difficoltà in cui si è ritrovata Desanka, si è presa a cuore la sua situazione”. 

“Desanka è una cittadina italiana da 30 anni. È un'amica di famiglia, quasi una seconda mamma per me” racconta Gemma, la persona che l'ha seguita per tutti questi anni. “Nel 1998 è stata sfrattata e nel frattempo si è trasferita da me in zona San Giovanni”.

Nel 2013, dopo 15 anni in attesa di una casa popolare, seguita dai servizi sociali, le hanno proposto un alloggio. “Aveva due possibilità: o una casa di circa 40 metri quadrati al quinto piano senza ascensore, in zona Montesacro; oppure una di 22 metri quadrati al pianterreno, situata al Quarticciolo”. La prima è stata scartata perché nel 2013 Desanka era già anziana e le scale avrebbero potuto rappresentare un problema. “La seconda aveva solo una finestra che si affacciava sulla rampa di accesso dei garage del palazzo. Impossibile viste le difficili condizioni di salute. Era anche stata ricoverata per due broncopolmoniti. Inoltre il suo medico è in zona San Giovanni e con il problema dell'alzheimer uno spostamento del genere sarebbe potuto diventare un problema”. Così “mandammo all'Ater la documentazione con tutte le motivazioni del rifiuto”.  

Nel frattempo la decisione di entrare nell'alloggio di via La Spezia. “Ci è stato segnalato da una vicina di casa. Era un alloggio abbandonato da oltre dieci anni, con i sanitari rotti, calcinacci d'appertutto e le persiane rotte. La porta era già praticamente sfondata. Il legittimo assegnatario non viveva nell'appartamento da tanto tempo e non era più interessato all'alloggio. Così abbiamo fatto una colletta per sistemare l'appartamento e permetterle di vivere lì” continua Gemma. “Ha pagato per due anni le utenze e il bollettino dell'affitto”.

Il 3 marzo è arrivato lo sfratto. “Nessuno ha voluto sentire ragioni, nemmeno di fronte alle sue condizioni di salute. Lei si è agitata molto vedendo tutte quelle persone che la volevano allontanare da casa. Il 118 voleva convincerla ad andare in ospedale perché aveva la pressione alta” racconta Gemma. “E' stato umiliante, l'atteggiamento nei miei confronti è stato molto critico e diffidente. L'unica alternativa avanzata è stato rivolgersi ai servizi sociali per un residence ma non le hanno proposto alcun appartamento alternativo”. Conclude: “Ero preoccupata così ho dichiarato che l'avrei presa io in carico ed è stato messo sul verbale”. 

Interpellato a riguardo l'Ater ha spiegato che “il decreto di rilascio è stato effettuato perché l'inquilina non era intestataria dell'alloggio in questione. L'appartamento è stato ceduto illecitamente” ha spiegato. “Alla signora è stata offerta assistenza alloggiativa alternativa ma è stata rifiutata. Con lei c'era una signora che si è dichiarata la sua badante e che si è offerta di ospitarla”. 

Dura la reazione di Asia Usb: “Ci siamo immediatamente attivati per ristabilire la giustizia sociale contro questi gravi atti, lesivi della dignità umana” denuncia Fascetti. “E' stato commesso un gesto odioso contro una persona non autosufficiente, e ancora più grave in quanto messo in opera da chi dovrebbe tutelare i più deboli”. Continua: “La cacciata della signora  Desanka è uno dei risultati di una vergognosa campagna contro gli abitanti delle case popolari, colpevoli di agognare un diritto fondamentale, quello alla casa. L'Ater di Roma ha dichiarato guerra ai poveri, ad anziani e malati, per giustificare la colpevole incapacità di gestire questo importante patrimonio pubblico”. Il dito è puntato contro le istituzioni: “I veri mandanti di questa guerra contro i più deboli sono il governo Renzi e la giunta Zingaretti, completamente silente rispetto al dramma degli sfratti”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Casa, Asia Usb: "Ater sfratta un'ottantenne malata di alzheimer"

RomaToday è in caricamento