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Il Comune sfratta l'istituto storico del Medioevo e monta la protesta: "Inaccettabile, noi qui da fine '800"

L'ente è in piazza dell'Orologio dal 1883. Per il Comune avrebbe un debito di 24 milioni di euro, ma i referenti dell'istituto forniscono altre motivazioni e lanciano la mobilitazione: "Ci opporremo in ogni modo"

In piazza dell'Orologio dal 1883, l'istituto storico italiano per il Medioevo rischia di restare senza casa. Il Comune di Roma, proprietario dei locali, ha comunicato lo sfratto lo scorso 16 novembre. Nero su bianco si richiede di "rilasciare bonariamente i locali, liberi da persone e cose, entro 90 giorni dal ricevimento della presente". Tre mesi per abbandonare la struttura perché, sostiene il Campidoglio, l'istituto avrebbe accumulato un debito di circa 24 milioni e 400mila euro. 

Le ragioni dell'istituto

"È una falsità. I locali sono richiesti per le necessità di spazi dell'Archivio storico capitolino, che era stato collocato nel complesso borrominiano da Pietro Fedele" sostengono i referenti dell'ente, una vera istituzione per gli esperti studiosi del settore. "Sorprende che lo stesso Comune abbia restaurato nel 2006 grandi spazi al secondo e al terzo piano dello stesso complesso destinati al Capitolino e tuttora del tutto inutilizzati. Sfuggono le motivazioni di questa richiesta che priverebbe Roma di un'istituzione riconosciuta nel mondo e con un'intensa attività culturale ed editoriale".

La denuncia delle opposizioni

Un appello alla mobilitazione quello lanciato dall'istituto subito raccolto dalle forze politiche di opposizione. "Si fatica a comprendere la necessità di questo atto" dichiarano Flavia Piccoli Nardelli e Roberto Rampi rispettivamente capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera e al Senato. "Stride che l'amministrazione capitolina, nella gestione del proprio patrimonio immobiliare, non tenga in nessun conto il prestigio di un istituto storico come quello del Medioevo, riconosciuto in tutto il mondo per la sua intensa attività di ricerca e di divulgazione". Già, parliamo di una biblioteca che custodisce un prezioso patrimonio librario di oltre 66mila volumi. Principale punto di riferimento per gli studiosi di testi di quel periodo storico. 

Sulla stessa linea anche Fratelli d'Italia. "Troviamo lo sfratto inaccettabile" commentano il deputato FdI Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura, e Andrea De Priamo, capogruppo in Assemblea capitolina. "Il Campidoglio ha deciso di sfrattare per necessità di spazio dell'Archivio storico capitolino, anche se ci sono, nello stesso palazzo, grandi sale inutilizzate al secondo e terzo piano del complesso. Lanciamo un appello al sindaco Raggi affinchè garantisca l'Istituto con nuovi spazi".  


 

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