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Sfratti, record negativo per la Capitale: 3030 sentenze eseguite nel 2015

Se da una parte il numero delle nuove sentenze emesse è calato rispetto al 2014, quello delle famiglie costrette a lasciare la propria abitazione è il più alto negli ultimi dieci anni. Lo dicono i dati, parziali, del Ministero dell'Interno

Record negativo per la situazione degli sfratti nella capitale. Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Interno i provvedimenti eseguiti nel 2015 sono 3030. Questo significa che nel corso dello scorso anno oltre tremila famiglie sono state allontanate dall'abitazione dove vivevano in affitto. Per Roma il numero è il più alto degli ultimi dieci anni. Cala rispetto al 2014, anche se resta consistente, il dato totale dei nuovi provvedimenti emessi: 7274. 

Ecco i dati, ancora incompleti, relativi a Roma e provincia. Il totale delle nuove sentenze di sfratto emesse è di 7274 rispetto 8264 dell'anno precedente. La principale motivazione resta la morosità: 5233 sentenze a Roma e 1379 nel resto della provincia a fronte dei 278 (Roma) e 2 (provincia) richiesti per necessità del locatore e dei 355 (Roma) e 27 (provincia) per finita locazione. In totale 6612 sentenze di sfratto emesse in provincia per famiglie che, nel 2015, non sono più riuscite a pagare la casa dove vivono in affitto. Nel 2014 erano 7510, nel 2013 erano 7042, nel 2012 si fermavano a 6191.  

Cala rispetto al 2014, ma resta molto più alto degli anni precedenti, il dato relativo a quegli sfratti per cui è stata sollecitata la forza pubblica per l'esecuzione: 9975. Nel 2014 ne erano stati registrati 10.263, mentre erano 7976 nel 2013, 5438 nel 2012, 7206 nel 2011. Infine il numero di provvedimenti di sfratto emessi rispetto al numero di famiglie residenti in provincia: 1 su 272. 

LA SITUAZIONE NEL 2014

“Leggendo i numeri di Roma, seppur si tratti di dati incompleti, ci risulta gravissimo il fatto che nel 2015 si sia raggiunto il numero massimo di esecuzioni di sfratti con la forza pubblica, 3030, mentre erano state 2476 nel 2014” commenta Massimo Pasquini, segretario nazionale di Unione Inquilini. “Questo significa che si è ulteriormente aggravata la questione dell'ordine pubblico. Il tutto nell'assenza completa di politiche abitative strutturali capaci di rispondere concretamente alla precarietà abitativa. E di questo nessun candidato sindaco ne parla in maniera compiuta”.

Pasquini segnala inoltre: “Nel 2016 ci attendiamo un ulteriore aggravamento dei dati in quanto con l'ultima legge di stabilità è stato azzerato il fondo contributo all'affitto che consentiva a circa 10.000 famiglie romane di non cadere nella morosità”.

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