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Sfratti, il 2013 è peggio del 2012: il Ministero diffonde i primi dati

La Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno ha diffuso i dati provvisori dei primi sei mesi del 2013. In totale 4449. In tutto il 2012 erano stati 7743

Si aggrava la crisi degli sfratti. A dimostrarlo i dati provvisori elaborati dal Ministero dell’Interno – Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno - Ufficio Centrale di Statistica relativi ai primi sei mesi del 2013. Sei mesi di passione per chi vive in affitto nella Capitale. Nel periodo da gennaio a giugno sono state infatti 4.449 le richieste di sfratto in provincia di cui 3957 solo nella Capitale. Nel corso dell'intero 2012 erano state 7.743. Di queste 7014 nella sola città di Roma. Se nella seconda metà del 2013 si confermasse lo stesso andamento, gli sfratti emessi l'anno appena passato ammonterebbero a 8.898. Circa mille in più. Solo una stima dal momento che difficilmente nella seconda metà del 2013 si riproporrà lo stesso numero ma che serve comunque a dire che il fenomeno è peggiorato.

Aumentano anche gli sfratti per morosità. Secondo i dati raccolti fin'ora sono stati 3.346 nella Capitale e 477 in Provincia. Questo significa che a Roma e provincia nel primo semestre dello scorso anno 3793 famiglie non sono più riuscite a pagare la casa in cui vivono. La morosità si riconferma anche la causa principale delle richieste di sfratto: l'85%. Anche per questo dato la crescita rispetto all'anno precedente è significativa: solo nella Capitale nel 2012 erano state 5.509 le famiglie diventate 'morose', 6191 in tutta la provincia. Anche per il 2013 quindi sembra che la causa principale dell'aumento degli sfratti sia la morosità.

Cattive notizie anche sul fronte delle richieste di esecuzione di sfratto. Se in tutto il 2012 sono state 5438, solo nei primi mesi del 2013 la cifra raggiunge quota 4876. Tra i due dati c'è una differenza di 'soli' 562 sentenze. Solo che il primo dato si basava su un intero anno e il secondo sui primi sei mesi. Infine, gli sfratti eseguiti. Nella prima metà del 2013 sono 1286 le persone che sono state cacciate dagli appartamenti in cui vivevano. Nell'intero 2012 erano state 2407.

“Quelli abbiamo di fronte sono dati terribili perché segnalano che non è stato posto alcun freno agli sfratti, in particolare quelli per morosità incolpevole” commenta Massimo Pasquini dell'Unione Inquilini. “A Roma, sul tema, si assiste alla più totale immobilità. Il tutto nonostante la legge indichi alcune misure che si potrebbero prendere. Chiediamo da tempo al Prefetto di questa città e all'amministrazione Marino di fare qualcosa ma fino ad oggi non è ancora stato fatto nulla”. Diversi gli esempi: “Il Prefetto potrebbe decidere di avviare una commissione per la graduazione degli sfratti e nel mentre si procede alla sua elaborazione sospenderli come è avvenuto in città come Pisa e Firenze. Poi in base alla graduatoria stabilita sulla base di particolari requisiti, proseguire alla graduazione.

La Regione Lazio inoltre non potrà accedere prioritariamente ai finanziamenti per il fondo per la morosità incolpevole per non aver messo in atto queste politiche.  Anche l'amministrazione comunale è immobile. Un esempio su tutti: entro novembre del 2013 doveva essere pubblicata la graduatoria delle famiglie che hanno fatto richiesta di una casa popolare entro il giugno 2013. Siamo a marzo e ancora non si è visto nulla. Hanno preferito trasformare il disagio abitativo di questa città in un problema di ordine pubblico quando invece servono delle politiche pubbliche in grado di affrontarlo” conclude Pasquini.

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