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Politica San Basilio / Via Tiburtina, 1163

Al Tiburtino attesa per il destino della preferita di Raggi: è conto alla rovescia per la sfiducia a Della Casa

Il Tiburtino potrebbe essere il quarto municipio cinque stelle a cadere dal 2016 ad oggi. A poco meno di un anno dalle nuove elezioni Raggi rischia di perdere la sua presidente di riferimento

Mancano poche ore all’appuntamento decisivo per cambiare le sorti del Municipio IV. Mercoledì mattina, alla ore 9.00, sarà discussa (e votata) la mozione di sfiducia a Roberta Della Casa, presentata dal suo stesso gruppo di maggioranza. Per la prima volta nella storia della politica romana (qui i casi degli altri municipi a cinque stelle), è un’intera maggioranza, compatta, a chiedere la sfiducia del presidente. I pentastellati del tiburtino, lo scorso 24 aprile, hanno protocollato una mozione di cinque pagine, dove hanno messo in fila, uno dopo l’altro, i motivi maturati negli anni, con cui chiedono che Della Casa non ricopra più il ruolo di minisindaca. Stando a quanto risulta a noi di Roma Today, la mozione era un’ipotesi più che concreta già da tre anni.

Un clima teso si è respirato per settimane nelle stanze di via Tiburtina 1163, con una Roberta Della Casa impegnata quotidianamente a pubblicare i “successi” dell’amministrazione pentastellata dalle sue pagine Facebook e con gli assessori che, come se si trattasse della vigilia di una campagna elettorale, hanno sciorinato dai loro profili i traguardi raggiunti in questi quattro anni di governo. Dall’altra parte invece, i quindici consiglieri, hanno mantenuto un atteggiamento distaccato e silenzioso (almeno con la stampa), non è escluso che in questi giorni ci siano state riunioni tra loro e i “facilitatori” del Movimento Cinque Stelle e i portavoce al governo. Sfiduciare una presidente a un anno dal voto non è una bella vetrina per il “partito” di Di Maio. Ma almeno ad oggi, nessuno dei pentastellati del quarto è disposto a mettere la polvere sotto il tappeto. Ormai il dado è tratto.

La mozione di sfiducia

Quindici consiglieri su quindici hanno firmato la mozione di sfiducia. Il documento, arrivato dopo un aut aut lanciato a Della Casa ma dalla stessa inevaso (o il ritiro della delibera che destina 90mila euro agli eventi culturali a Villa Farinacci, o la testa dell’assessore alla cultura Rosati), elenca una serie di motivazioni. Ne riportiamo alcune: revoca delle deleghe agli assessori Brugiotti (trasparenza e bilancio), Perazzini (Sport), Proietti Tozzi (Politiche giovanili e poi rimozione dalla vice presidenza del municipio, fino alle sue dimissioni), Pirrone (Ambiente, a seguito di dimissioni concordate). Quattro nuove nomine: Rosati (assessore alla cultura e vicepresidente), Mordenti (Politche sociali), e ancora Angelucci (lavori pubblici, poi dimessosi), Grifalchi (ambiente e lavori pubblici) e Parrilla (bilancio).

Oltre all’avvicendamento di 11 assessori, anche l’incapacità della giunta di proporre progetti condivisi, e forti resistenze proprio dalla giunta di attuare gli atti approvati in consiglio. La chiusura degli asili nido, a seguito della quale si è dimesso il consigliere pentastellato Brigante, le votazioni contrarie in aula della presidente nelle rare volte in cui ha partecipato ai consigli “voto difforme rispetto alla propria maggioranza”. Non solo “presidente e giunta hanno spesso svilito il ruolo delle commissioni e del consiglio”, “interventi della giunta inadeguati rispetto all’emergenza Covid-19”, da cui poi il gruppo di maggioranza ha preso le distanze. Per finire: “Il consiglio ritiene che la presidente, signora Della Casa, non abbia ben compreso il ruolo dell’assemblea consiliare, il ruolo delle commissioni, il ruolo dei consiglieri e quello a lei attribuito”.

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La petizione dei fan di Della Casa per salvare la presidente

Il 5 maggio dalla piattaforma change.org è stata lanciata una petizione (a carattere nazionale) per chiedere ai portavoce del Movimento Cinque Stelle al Tiburtino, il ritiro della mozione. Fino alla mattina di martedì 12 maggio, hanno firmato la petizione 444 utenti. È quantomeno singolare la scelta degli attivisti di non affidarsi alla piattaforma Rousseau per la petizione (che avrebbe senza dubbio svolto analisi dettagliate sulle motivazioni della richiesta) come è altrettanto singolare il fatto che nel testo della petizione non si faccia nessun cenno alle motivazioni incluse nella mozione.

Il tiburtino dopo Della Casa

Cosa succede al IV Municipio con la votazione della mozione? Sentite da Roma Today nei giorni scorsi, le opposizioni hanno dichiarato di votare a favore, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, anche i quindici consiglieri voteranno a favore. Sarà un’aula compatta (seppur virtuale) a mandare a casa la presidente. Chi prenderà il suo posto? Virginia Raggi non si è pronunciata, almeno non direttamente ma nei post pubblicati negli ultimi giorni in particolare, ha manifestato stima nei confronti di Della Casa (cosa che ha fatto anche il marito della prima cittadina scrivendo un post su Fb in cui, tra le altre cose si legge “Della Casa non si tocca”). Non è un segreto, del resto che Della Casa sia entrata nel “cerchio magico” di Virginia Raggi e che la sindaca non abbandoni la sua "preferita". Rumors dal Campidoglio danno per certa la nomina di Della Casa come delegata di Raggi (perché già successo in altri municipi sfiduciati con la differenza sostanziale che in questo caso è una maggioranza unita a far cadere il municipio). Nelle ultime ore però si è profilata anche l’ipotesi che Della Casa possa entrare nella segreteria della sindaca, lasciando ad altri quindi il suo posto di comando, dove per anni “ha comandato da sola”.

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