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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Politica

L'accensione della ZTL sfalda la maggioranza M5s: De Vito annuncia la sfiducia per l'assessore Calabrese

Ignorato il voto dell'Assemblea Capitolina che chiedeva di mantenere spenti i varchi elettronici fino al 30 aprile

Roma si sveglia con le ZTL attive. Nelle strade del Centro storico, del Tridente, di Trastevere, Testaccio e San Lorenzo, i varchi elettronici dal 7 aprile hanno ripreso a funzionare.

Ignorato il voto dell'Aula 

La Sindaca non ha prorogato l’ordinanza che, con l’ingresso in zona rossa, aveva fatto spegnere per tre settimane le ZTL in orario diurno e notturno. La proroga era stata invocata dai commercianti del centro, dalle associazioni di categoria e, aspetto tutt’altro che secondario, era stata richiesta dall’Assemblea Capitolina. Con una mozione, votata nella serata del 7 aprile, una maggioranza trasversale aveva approvato la proposta di disattivare i varchi elettronici fino al 30 aprile. Il provvedimento, però, è stato ignorato dalla giunta Raggi.

De Vito all'attacco della Giunta

“Trovo molto grave che la giunta Raggi e in particolare l'assessore Calabrese non abbiano dato seguito alla volontà dell'Assemblea Capitolina” ha premesso il pentastellato Marcello De Vito, presidente d’Aula ed ex candidato sindaco del Movimento cinque stelle. De Vito ha spiegato che “la mozione per lo stop alla ZTL almeno sino al 30 aprile, in attesa delle prossime determinazioni del governo” era stata “debitamente trasmessa in serata in Giunta”. Ma non ha sortito l’effetto sperato perché, di fatto, non è stata recepita.

La sfiducia all'assessore Calabrese

“Oggi, nel rispetto delle prerogative che il mio ruolo impone, scriverò al prefetto trasmettendo la mozione con le risultanze della votazione di ieri invocandone la pronta applicazione a tutela del commercio e della salute dei cittadini romani.L'Assemblea è l'organo degli eletti romani, non un generico insieme di pigiabottone deputati ad accettare pedissequamente le scelte dell'esecutivo, con uno specifico potere di indirizzo volto ad evitare errori e atti contrari all'interesse dei cittadini. In mancanza di ottemperanza - ha concluso il pentastellato De Vito, ex candidato Sindaco per il M5s - presenterò già in giornata mozione di sfiducia all'assessore Calabrese”.

La ZTL: un tema che divide il M5s

Al di là della proroga alla sospensiva delle ZTL, entrata in vigore con un’ordinanza sindacale il 15 marzo e prevista fino al 6 aprile, la disattivazione dei varchi elettronici durante la pandemia, è un tema che da mesi sta logorando il Movimento 5 stelle. Da una parte ci sono infatti i commercianti e le associazioni di categoria che segnalano la chiusura, a causa del Covid, di 2mila imprese. Possono contare sul supporto dell’opposizione e di quello di Marcello De Vito che, in più di un’occasione, si è schierato a favore di questa richiesta. Dall’altra ci sono i pentastellati eletti in Campidoglio, e su tutti Enrico Stefàno, che ritengono necessario mettere in funzione le ZTL

I numeri del M5s in Campidoglio

Il tema dei varchi elettronici è quindi, “storicamente”, divisivo per i pentastellati. Ma oggi rischia di far deflagrare una maggioranza sempre più in difficoltà nel sostenere i propri atti. C’è infatti una fronda, rappresentata da quattro o cinque grillini, tra cui Enrico Stefàno, che non hanno digerito l’autoproclamazione di Raggi come futura candidata sindaca. Il loro peso è sempre più determinante visto che, il M5s capitolino, ha già perso 5 “portavoce”. La maggioranza poggia quindi su 24 consiglieri, lo stesso numero che, però, può vantare l’opposizione.

Da Ama alle ZTL una maggioranza in bilico

Basta nulla, un banale “errore” di votazione, come quello che ha dichiarato di aver commesso il grillino Paolo Ferrara sulla ZTL, per mandare in crisi una maggioranza sempre più ballerina. La cui debolezza era emersa già durante la votazione della delibera di Ama, prolungatasi per settimane ed approvata soltanto perchè, il centrosinistra, ha deciso di astenersi. Ma nei numeri, la maggioranza, è in crisi. La mozione di sfiducia a Pietro Calabrese, un fedelissimo di Raggi, potrebbe rappresentare un banco di prova. La Sindaca chiederà di difenderlo. Non è detto che, tutti i suoi eletti, accettino di farlo.
 

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