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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Settebagni, porta a porta flop: dopo il rimborso della Tari il Comune rimette i cassonetti

Da settembre in diciassette vie del quartiere torneranno le pattumiere, i bidoncini domiciliari saranno ritirati: la decisione dopo anni di disservizi e disagi con le strade ciclicamente invase da immondizia e fetore

Adesso è ufficiale. Niente più porta a porta, a Settebagni tornano i cassonetti stradali. La variazione della modalità di raccolta dei rifiuti a partire “da settembre”: lo scrive Ama sui volantini che da qualche giorno tappezzano i cancelli delle utenze interessate. Da Salita della Marcigliana a via dello Scalo di Settebagni, e poi ancora un tratto di via Sant’Antonio da Padova e tutto il reticolo di viuzze sulla parte collinare della borgata, tutte le ramificazioni di via delle Lucarie. Diciassette strade in tutto, decine di famiglie che dopo l’estate torneranno a conferire nelle pattumiere su strada. 

Dietro alla scelta “ragioni tecnico organizzative” - scrive Ama avvisando che saranno progressivamente posizionati i cassonetti stradali e ritirati i bidoncini domiciliari. Sarà poi fornita una “Guida per le famiglie”, una brochure dettagliata per una corretta raccolta differenziata.

Ad intimare il passo indietro sulla raccolta porta a porta è stato il Campidoglio nel giugno scorso chiedendo ad Ama un piano per il ripristino dei cassonetti. “La complessità urbanistica del quartiere, costituito da strade strettissime ed in salita, impedisce il regolare svolgimento del servizio con innumerevoli ripercussioni sugli utenti e sulle condizioni di sicurezza degli operatori” - aveva scritto in una nota l’assessora ai Rifiuti di Roma Capitale, Katia Ziantoni.

Porta a porta flop: a Settebagni tornano i cassonetti stradali

Ed in effetti la raccolta porta a porta a Settebagni non è mai decollata lasciando spesso la borgata invasa dai rifiuti, con l’allarme topi e blatte a correre di casa in casa. Sacchetti della spazzatura mai portati via, buste appese a ringhiere e cancelli per evitare l’assalto di randagi e cinghiali, bidoncini condominiali stracolmi. D’estate poi odore nauseabondo e il timore dell’arrivo dei topi. Tutto segnalato, denunciato ad Ama e Municipio III con tanto di foto, indirizzi e orari dello stato pietoso di ingressi e angoli di strade. Ad aiutare i residenti nella mappatura del degrado urbano anche l'App Junker, l'applicazione per smartphone nata in supporto della differenziata e trasformata in strumento veloce e immediato per le segnalazioni.

Il Comune costretto a rimborsare la Tari

Raccolta tanto disastrosa, “carente e inadeguata”, da indurre i residenti, appoggiati dall’associazione Don Chisciotte e assistiti dall’avvocato Mario Costanzo, ad intraprendere una class action contro Ama e Roma Capitale. Ricorso accolto dalla Commissione Tributaria con il Comune tenuto a rimborsare ai ricorrenti il 20% della Tari versata negli anni 2017-2018

Ad un anno dalla sentenza a Settebagni si torna indietro. Via il porta a porta, per buona parte del quartiere saranno reintrodotti i cassonetti. “Tradotto: siccome non siamo capaci di fare la raccolta differenziata porta a porta si torna al secolo scorso con i cassonetti su strada....ma non abbiamo nemmeno il coraggio di dirvelo…” - commenta il messaggio di Ama agli utenti Rossella Muroni, deputata ed ex presidente di Legambiente. 

Il quartiere: "Così porta a porta impossibile, serve altra tecnologia"

La spinta a rivedere il modello di raccolta dei rifiuti dal Comitato di Quartiere, per anni in prima fila contro l’inefficienza del servizio offerto che costringeva i residenti di Settebagni a convivere con immondizia e fetore, sempre sull’orlo dell’emergenza ambientale e sanitaria. “La raccolta porta a porta a Settebagni, così come era attualmente concepita e soprattutto con i mezzi attuali dell'AMA, era impossibile” - commenta il CdQ. “Siamo disponibili alla reintroduzione del porta a porta con tecnologia e mezzi diversi da quelli attualmente usati e che siano conformi all’urbanistica del quartiere”. 

Settebagni solo l’ultima zona costretta a fare un passo indietro, dal X al Vi municipio Roma rinuncia al porta a porta. Il 65% di raccolta differenziata entro il 2024, obiettivo a ribasso rispetto al 70% entro il 2021 annunciato da Raggi all’alba della sua consiliatura, appare sempre più sfocato. 

 

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