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Servizio rimozioni, la quarta promessa in un anno: "Gara entro aprile"

Ieri l'ennesimo annuncio sul servizio dei carro attrezzi. L'annuncio dell'assessora Meleo: "In corso le ultime valutazioni sul modello di servizio che sarà messo a bando"

Gara al via ad aprile, ma c'è ancora da decidere il modello del servizio. Il servizio rimozioni della Capitale ripartirà a novembre, ma non si sa seguendo quale idea. La certezza è che si tratta del quarto annuncio in un anno, anche stavolta con tanto di date. Un anno fa, a febbraio 2017, si prometteva il passaggio del servizio ad Atac entro un anno. A giugno la decisione era presa: "Servizio ad Atac", prometteva Meleo, senza indicare i tempi. A novembre però tutto cambiato, ma stavolta con tempi certi: "Gara entro dicembre 2017", con tanto di soldi sul tavolo.

L'anno è finito, della gara neanche l'ombra e, dopo una commissione trasparenza che un mese fa ha chiarito i motivi dello slittamento, ieri l'assessora Meleo, accompagnata dal direttore generale Franco Giampaoletti, ha fissato una nuova data: ad Aprile la gara ed entro novembre i primi carro attrezzi torneranno a girare per le strade della città.

La promessa, anche in questo in un verbale ufficiale di una commissione, mobilità stavolta, è stata accompagnata da qualche dettaglio. Sono state chieste e ottenute le opportune variazioni di bilancio. Sono pero' in corso le ultime valutazioni sul modello di servizio che sara' messo a bando, che prevede differenze molto nette ed alcune possibili novita' molto innovative.

Roma ancora senza appalto per le rimozioni auto: nel vuoto la promessa dell'assessora Meleo


Quali i possibili modelli lo ha spiegato il direttore generale Giampaoletti: "Da un lato- ha detto- c'è un modello tradizionale che prevede una gara che affidi ad una società interamente dedicata, con dotazione di mezzi carro attrezzi e personale, il servizio di rimozione. Dall'altro c'è un modello di business diverso: si trova un soggetto, un'impresa, assimilabile a 'My Taxi' o 'Foodora', che non abbia in pancia i mezzi e il personale necessari all'esecuzione ma che sia in grado di predisporre un'organizzazione amministrativa, con software, hardware e call center, e che poi possa affidare a società esterne e dedicate, consorziate, il servizio di rimozione". 

Secondo il dg il secondo modello comporta diversi vantaggi: l'abbassamento dei costi fissi per il Comune e l'abbassamento del numero delle rimozioni per garantire la sostenibilità economica del soggetto vincitore di almeno il 40-45%. Questo vuol dire che a fronte delle 40.000/45.000 rimozioni l'anno necessarie a ripagare i costi si potrebbe passare a circa 30.000. "Inoltre- ha aggiunto- il secondo modello porta ad un'organizzazione più flessibile che non equivale ad un sub appalto perche il rapporto tra società amministrativa ed esecutiva si fissa già in fase di gara". Nel primo modello la gara dovrebbe avere una durata di 4 anni per garantire gli ammortamenti necessari e servirebbe un passaggio in Assemblea capitolina. Nel secondo caso potrebbe durare 2 anni e non servirebbero passaggi in aula. 

"I due bandi sono pronti - ha concluso il dg- Bisogna solo decidere quale modello ed attendere la variazione del bilancio visto che sono necessari 500.000 euro. Il servizio partirà a novembre". Il nuovo modello, su cui Giampaoletti si è soffermato a lungo, ha suscitato comunque alcuni dubbi dei consiglieri. Il presidente della commissione, Enrico Stefano, ha detto che "visto che il servizio manca da tanto tempo preferiremmo le certezze del modello tradizionale rispetto alle pur interessanti sperimentazioni. Penso sia anche più difficile difendersi da possibili ricorsi". Anche Ilaria Piccolo, del Pd, ha manifestato dubbi preferendo il modello classico di affidamento "magari ad una società interna come AequaRoma". 

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