Rebibbia: niente più giorni di 'libertà' per i bimbi delle detenute
Niente più servizio navetta dell'Atac, quello che garantiva l'uscita dei bambini, da 0 a 3 anni, con le madri nella Sezione Nido di Rebibbia Femminile. A comunicarlo l'associazione di volontariato A Roma Insieme
Dal 1 gennaio 2015 verrà interrotto il servizio di navetta, assicurato ogni anno dall'assessorato ai servizi sociali del Comune di Roma, per il trasporto dei bambini da 0 a 3 anni "detenuti" con le loro madri nella Sezione Nido della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia.
Lo ha comunicato l'Atac all'associazione di volontariato A Roma Insieme. La motivazione consisterebbe nel taglio dei fondi destinati al servizio sociale di Roma Capitale da parte del Comune, tanto che l'Atac avrebbe messo in vendita le vetture destinate a questo tipo di convenzioni.
"La conseguenza immediata - spiega l'associazione di volontariato - sarà che a partire da sabato 3 gennaio i bambini che vivono in carcere, non potranno più usufruire dell'unico giorno da passare "in libertà" fuori dal carcere insieme ai volontari dell'associazione, che da più di vent'anni li va a prendere con il pullman dell'Atac, messo a disposizione dal Comune di Roma".
"Questa decisione, se confermata come sembra purtroppo dalle nostre richieste di chiarimento - commenta la presidente dell'associazione, Gioia Passarelli - ci sconcerta e anche ci indigna. Il taglio del Comune, infatti, coinvolge, soggetti "deboli" per definizione e non trova alcuna giustificazione nell'esigenza che nessuno nega della razionalizzazione delle spese. Il sindaco Marino, che in altre circostanze ha mostrato sensibilità sulla condizione dei bambini detenuti non deve sottrarsi al nostro richiamo. Questo nostro appello - ha concluso la Passarelli - si rivolge a tutti gli altri soggetti del mondo del volontariato affinchè si prendano iniziative unitarie contro un palese atto di ingiustizia".
Parole dure da Stefano Pedica, della direzione Pd Lazio. "Il Campidoglio tagli gli sprechi e non i servizi sociali per i più deboli e i bambini. Con quale coraggio si toglie la possibilità ai piccoli che vivono con le loro mamme a Rebibbia di uscire dal carcere almeno una volta alla settimana? Il servizio navetta dell'Atac non può essere interrotto e spero che l'assessorato alle Politiche sociali trovi presto una soluzione per continuare a garantire il servizio".
E ancora: "Alla luce dell'inchiesta sulla mafia a Roma e degli scandali e sprechi che in questi anni hanno riguardato alcune municipalizzate, come Atac e Ama - sottolinea Pedica - è grave che debbano essere sempre gli indifesi a pagare il prezzo più alto del malaffare. E poi, razionalizzare le spese è un conto, tagliare a casaccio e senza alcun rispetto per i più deboli un altro".