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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

M5S, Serenetta Monti: “Siamo nati e morti politicamente nel 2008”

"Il Movimento Cinque Stelle Romano in chiave politica non l'ho mai visto." Il Movimento oggi? "C'è stata un'ulteriore scissione interna perché non riescono a smettere di litigare tra loro"

In vista delle prossime elezioni regionali e comunali nel Lazio e nella Capitale il Movimento 5 Stelle romano si prepara nella speranza di incarnare un ruolo da protagonista alle urne. Urne che a Roma li videro comparire nel 2008 con Serenetta Monti, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Proprio con lei, guardando al movimento di oggi, abbiamo ripercorso quei momenti per capire cosa non ha funzionato dell'esperienza passata e come, proprio lei che l'ha rappresentato e se ne è poi distaccata, vede il M5S oggi.

"Possiamo dire che anch'io sono figlia delle primarie” scherza Serenetta Monti ripensando a quelle elezioni e alle prossime a venire. Da allora molte cose sono cambiate per i grillini romani e lei ripercorre quei giorni fino allle difficoltà odierne di un Movimento che ormai “non fa più per me.”

Con lei, in qualche modo, è nato politicamente il Movimento 5 Stelle Romano, come nacque la sua candidatura?
Ho vinto le primarie indette all'interno del movimento romano. Nell'ottica della partecipazione democratica, invitammo tutti gli iscritti a venire a votare fisicamente. Se non ricordo male eravamo quattro o cinque candidati e io vinsi, anche se non di molto.

Quell'esperienza che tanto prometteva è evaporata in poco tempo. Cosa è accaduto?
Siamo nati e morti politicamente allora. Il Movimento Cinque Stelle Romano in chiave politica io non l'ho mai visto, solamente ora c'è una possibilità più concreta in vista delle prossime elezioni. Ma da allora, con quattro consiglieri eletti, io ho visto soltanto un triste video in rete di Marco Giustini, consigliere M5S del Municipio XVI, che lotta da solo contro la figlia di Cerroni per la discarica di Malagrotta. L'unica battaglia che hanno condotto è quella per l'Acqua Pubblica; di altro non hanno fatto.

Cosa è mancato allora?
Le battaglie per i lavoratori che perdono il lavoro, l'impegno per i pendolari che ogni giorno affrontano l'inferno, tentativi per migliorare la viabilità. Sono mancate le altre battaglie.

Quando e come ha deciso di abbandonare il Movimento?
Ho lasciato quando ho visto che dopo l'elezione dei quattro consiglieri comunali, dei quali solo Giustini è rimasto nel M5S, questi sono stati completamente abbandonati. Ma non fu solo abbandono. Nel caso di Andrea Maggi, eletto nel Municipio VI, fu una vera aggressione e solo perché aveva deciso di dire sì al ruolo di Presidente della Commissione Bilancio. Quindi, la goccia che fece traboccare il vaso ci fu quando Augusto Merletti, il presidente di allora dell'Associazione Amici di Beppe Grillo disse che le nostre preclusioni al nucleare equivalevano ad avere il paraocchi. Allora capii che quello non era più il movimento che faceva per me.

Cosa ne pensa del Movimento 5 Stelle romano oggi?
Sinceramente mi sto disinteressando della realtà romana. Preferisco seguire le battaglie di chi rischia di perdere il lavoro rispetto alle loro beghe. L'ultima cosa che ho saputo è che c'è stata un'ulteriore scissione interna perché non riescono a smettere di litigare tra loro.
 

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