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Semaforo Day: opposizione in piazza contro l'ordinanza anti lavavetri

Consiglieri regionali, provinciali e comunali in piazza del Campidoglio per protestare contro l'ordinanza, la cui firma è stata rinviata a domani da parte del sindaco Alemanno

Gli Assessori e i consiglieri comunali di centro sinistra si sono riuniti questa mattina in Piazza San Marco per il Semaforo Day, un’azione di protesta per dire ‘no’ all’ordinanza contro i lavavetri, i giocolieri e gli ambulanti ai semafori, che verrà varata domani dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Muniti dell’attrezzatura necessaria, i politici hanno lavato il vetro a macchine, autobus e volanti della polizia municipale ferme al semaforo di Piazza San Marco ai piedi del Campidoglio, per manifestare il loro dissenso ad un provvedimento che si dissocia totalmente dall’immagine di ‘Roma città aperta’.

L’ordinanza romana nasce dalla crociata ai lavavetri iniziata lo scorso luglio dopo il tentato stupro di Piazza Gondar, nel quartiere Vescovio, quando un lavavetri romeno di 35 anni ha palpeggiato una ragazza ferma in macchina al semaforo. Da quell’episodio è stata firmata una mozione per richiedere l’ordinanza che il Sindaco Alemanno ha firmato questa mattina. La paura dei politici in protesta, è che l’episodio di Piazza Gondar sia strumentalizzato per colpire le fasce più deboli, senza risolvere problemi di natura più grande quali il racket e lo sfruttamento.

‘L’ordinanza”, spiega Ivano Peduzzi di Rifondazione Comunista, “non fa altro che legalizzare l’emarginazione e ci danneggia culturalmente. Roma Capitale non può apparire chiusa e inospitale”. L’intento della giornata di protesta è principalmente quello di sensibilizzare e far riflettere i cittadini sul problema dell’emarginazione per promuovere una società accogliente e disposta ad aiutare i più deboli piuttosto che ostacolarli.

Per i partecipanti al Semaforo Day, togliere definitivamente ai lavavetri la possibilità di esercitare il loro mestiere significa lasciarli morire di fame ed incrementare situazioni di criminalità. Andrea Alzetta di Roma in Action considera “inutile” l’ordinanza ed è convinto che serva solamente “a favorire l’ipocrisia che vige nella politica e a produrre un’apparente legalità senza riuscire a legalizzare veramente le persone bisognose”.

Regolarizzare le fasce più deboli della società è un’emergenza sociale primaria. Alcune associazioni laico-religiose, come i Padri Gesuiti, denunciano un problema di sovraffollamento, con un incremento annuale di 500 pasti al giorno per persone in difficoltà. Anche per questo è importante permettere di proseguire il proprio lavoro a chi trova un minimo di sostentamento nell’attività di pulizia dei vetri ai semafori.

“A Roma”, spiega Peppe Mariani, consigliere regionale, “non si attuano politiche migliorative ma solo di attacco ingiustificato. Questa ordinanza è semplicemente uno Spot per allontanare le diversità senza capire come investire su queste persone’. Un messaggio solidale con chi ha problemi di sopravvivenza arriva anche da Luigi Nieri, Assessore al Bilancio della Regione Lazio, che ha partecipato attivamente al Semaforo Day. Poco dopo la conclusione della manifestazione è giunta la conferma che l'ordinanza contro i lavavetri sarà discussa martedì dal Sindaco con il prefetto.

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