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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Ministeri al nord, nuove sedi a Monza tra proteste e polemiche

Inaugurate presso la Villa Reale di Monza le sedi di 3 ministeri. Soddisfazione dalla Lega. Alemanno: "Vicenda inaccettabile". Fuori la protesta dei cittadini

Dopo mille polemiche, smentite e promesse, quello che sembrava solo un annuncio da parte della Lega si è avverato. Sono state inaugurate questa mattina presso la Villa Reale di Monza le sedi distaccate di tre ministeri: Economia, Riforme e Semplificazione. La cerimonia si è tenuta in pompa magna alla presenza dei ministri Giulio Tremonti, Roberto Calderoli, Umberto Bossi e Michela Brambilla, accompagnati da numerosi esponenti della Lega. Si è trattato di una vera e propria festa all’insegna del “verde” che però ha sollevato un coro di proteste da parte di politici, primo fra tutti il sindaco di Roma Gianni Alemanno, e cittadini comuni.

Di contro, è grande la soddisfazione degli esponenti della Lega che, tramite Calderoli, tengono a precisare come si tratti della “realizzazione di un sogno”. “L’iniziativa dei ministeri serve ad avvicinare il governo ai cittadini tant'è che sarà aperto proprio qui uno sportello dove qualunque cittadino potrà presentare i suoi problemi con Roma e noi ce ne faremo tramite evitando viaggi della speranza”. I costi saranno ridotti al minimo: “Mi auguro una struttura leggerissima con una o due persone”, aggiunge il ministro che osserva come “qualunque proposta venga per lo sviluppo del Paese credo che sarà ben accolta. Se si scrive il patto di stabilità solo a Roma con i debiti del Comune e della Regione è difficile che diventi un buon patto di stabilità”.

ALEMANNO – Furioso il sindaco di Roma che ha accolto la notizia definendola “inaccettabile da tutti i punti di vista” e “impresentabile sul piano simbolico e sostanziale”. “Anche se la Lega, dopo la vittoria delle mozioni parlamentari a favore di Roma Capitale, ha dovuto ripiegare dall'iniziale proposta di spostare sedi dei Ministeri al nord alla semplice creazione di ‘uffici decentrati’ e ‘sportelli del cittadino’, l'iniziativa è impresentabile sia sul piano simbolico sia sul piano sostanziale”. Il primo cittadino ha poi spiegato che l’iniziativa è “l'esatto contrario dello spirito autentico del federalismo che affida in modo esclusivo alle Regioni e agli Enti Locali il compito di fare da tramite tra il territorio e i Ministeri centrali, salvo gli uffici coordinati dalle Prefetture attraverso gli Uffici Territoriali di Governo”. Secondo Alemanno va potenziato il ruolo degli Enti Locali e delle Regioni. Bisogna poi puntare alla semplificazione della struttura pubblica “che riduca i costi a carico dei cittadini, trasformando le Provincie in semplici unioni di Comuni, puntando come indicato oggi da Formigoni, a macroregioni per ridurne il numero e riducendo il numero dei Ministeri centrali”.

ZINGARETTI – Altrettanto contrario all’iniziativa si è mostrato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti che ha definito la leadership della destra “un’oligarchia senza consenso che governa questo Paese, mentre colpisce duramente le famiglie con tasse e tagli”. Lo spostamento degli uffici ministeriali è “una pagliacciata – prosegue Zingaretti -. Volevano decentrare poteri, si sono ridotti ad aumentare e complicare la burocrazia per questioni di potere”. E poi annuncia che la Provincia di Roma “vigilerà e denuncerà abusi e sprechi provocati dall'odio contro Roma, come sta avvenendo sui Ministeri, sul pedaggio sul Gra e anche sullo spostamento di Rai 2”.

POLVERINI – Ironica e piccata anche la reazione del Presidente della Regione, Renata Polverini, che rivolgendosi a quanto detto da Calderoli afferma che la “Lega non perde occasione per parlare a sproposito di Roma e del Lazio. Il ministro Calderoli – dice - si goda l'evento mediatico a Villa Reale, e non si preoccupi dei debiti della Regione Lazio: li stiamo ripianando con le nostre forze, attraverso politiche di rigore e di risparmio che in un solo anno hanno portato risparmi per 2 miliardi di debiti, senza penalizzare lo sviluppo come dimostrano iniziative innovative quali il Patto regionalizzato, in materia di patto di stabilità”.

RUTELLI – A rinforzare il coro di polemiche si aggiunge anche il leader di alleanza per l’Italia, Francesco Rutelli secondo cui quella di oggi è una “pagina patetica di provincialismo. Finisce così - sottolinea Rutelli - con una parata di inefficienza, duplicazione burocratica e negazione del federalismo, la favola della modernizzazione liberale targata Berlusconi-Lega. Il Nord - sta aprendo gli occhi su questo fallimento del localismo al governo”.

LA PROTESTA – Mentre a Villa Reale si festeggiava per l’apertura delle sedi ministeriali, fuori divampava la protesta. Giovani dell’Udc, alcuni consiglieri comunali del Pd e cittadini comuni si sono presentati con la bandiera italiana e molti cartelli. “Siete l'unico verde che non dà speranza”, “Il patrimonio italiano ripudia il secessionismo”, “Lega = casta”, “A Roma fa la ladrona, a Monza fa la padrona” e “La prima semplificazione, eliminare il ministero della semplificazione”, sono alcune frasi scritte sui manifesti dei contestatori. All’arrivo del ministro Umberto Bossi, un gruppo di persone poi si è rivolto a lui gridando: “Vai a lavorare, vai a lavorare”.

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