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Scuole e rischio sismico: "Per la sicurezza servono 6 milioni di euro"

La sindaca si rivolge a Palazzo Chigi. "Al via lavoro importante sulla tenuta statica degli edifici. Il Governo ci dia una mano"

Per mettere a norma le scuole di Roma servono "non meno di 5 o 6 milioni di euro". La sindaca Raggi batte cassa al Governo. Dopo il tour di controlli tecnici sugli edifici a seguito delle scosse di terremoto del 31 ottobre, si guarda oltre e si fa i conti con la realtà (amara): le scuole che posseggono il certificato di agibilità antisismica sono pochissime. Appena il 5 per cento del totale secondo l'Associazione nazionale presidi del Lazio. Per questo la sindaca ha annunciato l'avvio di una road map approfondita. 

"Sta prendendo il via un lavoro molto più importante sulla tenuta statica degli edifici. Roma è stata dichiarata zona sismica dal 2008 e da allora questi controlli non sono stati fatti. Quindi, stiamo individuando questa road map per capire quali sono gli step, che cosa dobbiamo fare e soprattutto quanti soldi serviranno. Al momento, si parla di non meno di 5 o 6 milioni di euro per tutte le scuole". Un'indagine che "non può più essere rinviata". Già "dal prossimo bilancio inizieremo a trovare risorse e capiremo se possiamo lavorare insieme ad altri enti e se il Governo ci aiuterà".

IL BILANCIO DEI CONTROLLI POST SISMA - Intanto nella serata di ieri sono arrivati i numeri definiti di controlli lampo eseguiti subito dopo le scosse di terremoto del 30 ottobre. "1045 le scuole e gli asili nido controllati dai tecnici [...] circa 130 gli addetti alle verifiche inviati dai municipi per le operazioni di monitoraggio. Per 89 edifici è stato predisposto un ulteriore approfondimento che ha visto al lavoro 23 tecnici del Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) del dipartimento Lavori Pubblici del Campidoglio". 

L'unica struttura chiusa è l'asilo nido Pollicina di via Gai nel II municipio, per consentire lavori di manutenzione a un solaio. Venti scuole "sono state immediatamente riaperte in quanto non sussistono criticità". Per 57, infine, "è stata disposta la riapertura con prescrizioni quali l'interdizione di alcuni ambienti per consentire lavori di manutenzione. Centosettanta edifici non hanno evidenziato alcuna criticità tale da richiedere controlli tecnici".

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