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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Quale sarà il destino del servizio di assistenza agli alunni disabili? I lavoratori in pressing su Gualtieri

Dopo la bocciatura definitiva del bando per l'assistenza scolastica, resta in sospeso la modalità per garantire l'erogazione del servizio. Chiesto un nuovo incontro all'assessora alla scuola

Vogliono sapere quale sarà il destino del servizio di assistenza agli alunni con disabilità. E quindi, anche quali saranno le condizioni lavorative con le quali verranno impiegati. Per questo hanno chiesto un nuovo incontro all’assessora alla scuola Claudia Pratelli. Perché, il 21 gennaio, è arrivata una sentenza molto attesa.

Addio al bando grillino

Il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato il bando predisposto nel 2019 per garantire il servizio di assistenza scolastica.  La decisione ha di fatto archiviato una delle ipotesi che erano state messe in campo dall’amministrazione pentastellata per erogare il servizio a supporto degli alunni con disabilità. 

Internalizzazione e accreditamento

Eliminata l’opzione del bando, su cui si era già espresso negativamente il TAR, restano in campo le altre due strade. Quella della progressiva assunzione nell’organico comunale degli ex assistenti educativi (Aec). E l’ipotesi di “accreditamento”, avanzata dall’assessora alla scuola Claudia Pratelli in vista del nuovo anno scolastico. Due misure potenzialmente complementari su cui, gli assistenti educativi, chiedono di avere degli aggiornamenti. Ma per comprendere qual è la situazione, occorre riavvolgere il nastro.

La vicenda

Dalla fine degli anni novanta per la gestione degli ex Aec, circa tremila addetti, il Campidoglio aveva deciso di affidarsi progressivamente alle cooperative. Questa scelta aveva portato, nel 2009, alla cancellazione della figura professionale degli “educatori scolastici” dalla pianta organica di Roma Capitale. Ma secondo i diretti interessati, il ricorso alle cooperative, aveva finito per peggiorare la loro condizione lavorativa ed anche il tipo di servizio reso. Per questo, gli ex Aec, hanno avviato un lungo braccio di ferro con il Campidoglio a cui hanno chiesto di essere assunti. Di diventare lavoratori comunali e non più semplici “soci” delle varie cooperative.

L’amministrazione Raggi, inizialmente interessata ad erogare il servizio attraverso un bando, ha poi accettato di seguire il percorso suggerito dagli operatori educativi. E così, nell’estate del 2021, ha provveduto a reintrodurre la figura degli ex Aec nell’organico di Roma Capitale.  Ora il Campidoglio è nelle condizioni di assumere gli assistenti educativi, senza doversi affidare a realtà esterne. Un percorso tracciato ma ancora in divenire perché, sebbene sia stata promessa l’assunzione di 300 operatori, la loro internalizzazione non è ancora partita.

Le richieste degli ex Aec

“Noi siamo consapevoli che l’internalizzazione sia un processo che non possa compiersi interamente da un giorno all’altro” ha spiegato Germano Monti, portavoce degli ex Aec di Roma “e d’altra parte non abbiamo preclusioni sul fatto che, per gestire una fase transitoria, l’amministrazione  ’amministrazione Gualtieri voglia puntare sull’accreditamento. Purché sia una gestione transitoria ed in discontinuità rispetto a quanto avvenuto nel passato” ha ribadito il portavoce degli assistenti educativi, che contestano ad esempio il pagamento a cottimo. Per questo è stato chiesto un nuovo incontro all’assessora Pratelli.

La richiesta, avanzata oltre che dagli ex Aec romani anche dai sindacati Cub, USB e Cobas, è finalizzata “all’apertura di un confronto sulla modalità di accreditamento”. E, contestualmente, mira a conoscere “lo stato del percorso di re-internalizzazione del servizio di inclusione scolastica”.
 

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