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Scuole (in)sicure, municipi in affanno tra fondi persi o assenti: "Non ce la facciamo"

Per gli impianti anticendio parte dei finanziamenti è da riallocare nella variazione di bilancio. Non c'è stato il tempo per affidare i progetti. Dopodiché è il quotidiano a mettere in ginocchio gli enti di prossimità: "Pochi soldi per la manutenzione ordinaria"

Impianti antincendio non a norma, infiltrazioni dai muri, vetri rotti, scarichi intasati. La sicurezza per gli studenti romani resta una chimera. Basta ascoltare chi riceve ogni giorno segnalazioni dalle scuole del territorio per rendersi conto di quanto l'obiettivo sia lontano. Di questa mattina una commissione Scuola con audizione dei responsabili di area dei municipi dal primo all'ottavo. Nello specifico, la presidente Cinque Stelle, Maria Teresa Zotta, ha chiesto conto dell'impegno dei fondi per gli adeguamenti antincendio previsti dalle nomative vigenti. Parliamo dei 50 milioni di euro assegnati dall'ex commissario Tronca con delibera del 6 maggio 2016. Tre milioni e 300mila euro per ogni ex circoscrizione, da impegnare necessariamente entro il 31 dicembre scorso. Una cifra risibile, appena sufficiente in qualche caso a coprire un decimo delle scuole presenti su un municipio (competente, lo ricordiamo, per materne, elementari e medie). 

Alle Torri si riuscirà a mettere a norma 12 scuole su 150. Anche in VII sono una decina le scuole interessate, altre 100 restano scoperte. Stessi numeri anche in VIII, dove si interverrà su 18 scuole. Tra il Centro e Prati si punta alla SCIA per quattro edifici scolastici, mentre su altri 18 si interverrà comunque per alzare il livello di sicurezza. Il 98 per cento circa, secondo dati dell'ufficio tecnico, restano non adeguate, per sanare le falle servirebbero 18 milioni di euro. Senza contare nel caso specifico i vincoli architettonici di edifici di pregio. Non c'è scala antincendio nel Centro storico senza il parere della Sovrintendenza. Un ostacolo rilevante. 

Pochi fondi, e nemmeno utilizzati per intero. La stragrande maggioranza dei parlamentini è riuscita a impegnare solo una parte della somma disponibile. Numerose le lamentele per il poco tempo a disposizione. Molti sono fermi all'indagine di mercato per la selezione di professionisti esterni, ma manca ancora la realizzazione dei progetti esecutivi. L'impegno dei fondi però era vincolato al 31 dicembre 2016. Chi non li ha impegnati deve attendere la riallocazione nella prossima variazione di bilancio. Puntano tutti, nella migliore delle previsioni, all'esecuzione dei lavori (da effettuare a edifici chiusi) per l'estate 2018.  

Mentre resta critico il quadro generale per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, da tempo in forte sofferenza. C'è chi va avanti con uno stanziamento della regione Lazio arrivato nel 2015, circa 2 milioni e 500mila euro a municipio, ma non basta. "Abbiamo grossi problemi a intervenire su piccole questioni all'ordine del giorno, dalle caditoie intasate alle infiltrazioni d'acqua dalle pareti" lamenta la presidente della commissione Scuola del IV municipio Tiburtino, Fabrizia Tiribocchi. Con lei l'architetto Antonio Cerone della direzione tecnica del municipio delle Torri. "Siamo in fortissima difficoltà sulla manutenzione ordinaria. Riceviamo tantissime segnalazioni, da una semplice tapparella rotta a una perdita d'acqua al sistema idraulico. Tra l'altro alcuni interventi sono propedeutici anche per quelli antincendio". Già, si va dalla sostituzione di vetri alla rimozione dell'eternit, fino alla sistemazione di impianti citofonici, disostruzione degli scarichi, tramezzature per ricavare nuove aule. Il lavoro non mancherebbe. La fotografia delle scuole romane che cadono a pezzi è assolutamente reale. 

Dieci giorni fa la comunicazione della sindaca Raggi: il Comune ha stanziato un milione e mezzo di euro direttamente destinato alle scuole per una serie di lavoretti da fare in autonomia. Sono i presidi a poter fare domanda per ricevere il contributo, entro il 24 maggio. Un po' di respiro ai municipi, si spera. 

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