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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vigili, non arrivano risposte e il Sulpl rompe gli indugi: "Si va verso lo sciopero"

Proclamato lo stato d'agitazione. Se entro cinque giorni non arriva la convocazione del prefetto, potrà essere annunciato lo sciopero. Le altre sigle continuano con le assemblee

Se ottobre è stato caldo, novembre si annuncia torrido. Parliamo del braccio di ferro in atto tra la polizia locale e Roma Capitale che non sembra trovare una soluzione positiva. Il prossimo appuntamento è per il 4 novembre, quando si riuniranno attorno ad un tavolo tutte le sigle sindacali, il neo comandante Raffaele Clemente e il capo segreteria del sindaco Enzo Foschi. Nel frattempo i sindacati confederali, Cgil-Cisl-Uil, proseguono con le assemblee, estendendole a tutto il personale capitolino

Il Sulpl invece ha deciso di rompere gli indugi e di proclamare lo stato di agitazione che porterà ad indire lo sciopero. Sono i silenzi a dar fastidio al sindacato. Troppe infatti le recriminazioni rimaste nel tempo inascoltate. E non è un caso che nella lettera al Prefetto non vi siano rivendicazioni economiche, bensì una serie di problemi pratici che vanno ad incidere sulla natura del corpo dei vigili urbani sulla quale il Campidoglio sembra avere le idee quantomeno appannate.

A firmare la missiva è Stefano Giannini, segretario romano del sindacato. Viene prima di tutto evidenziato l'"impiego continuo della Polizia Locale di Roma in contesti di ausilio a forze di Polizia Statali in assenza di specifica richiesta da parte della Questura di Roma per esigenze di ordine pubblico". Inoltre si contesta "l’impossibilità di redigere un completo documento sulla valutazione dei rischi del personale della Polizia Locale in assenza della consultazione con R.L.S. ex art 29 dlgs 81/08" e l’impossibilità di inserire dispositivi di protezione individuale sufficienti a garantire l’incolumità del personale operante nel documento valutazione rischi".

In questo senso Giannini fa riferimento anche ad una diffida inviata al sindaco in cui si 'vietava' l'uso degli agenti di polizia locale per la manfiestazione dello scorso 19 ottobre. Una diffida rimasta inascoltata e che testimonia del silenzio e della mancanza di prospettiva del Campidoglio su questi temi.

Al Sulpl poi non sono passate inosservate le aggressioni agli agenti e i mancati provvedimenti per evitarne il perdurare. "Per noi non è più accettabile continuare a lavorare senza lo scudo della causa di servizio che tutela invece tutti gli altri appartenenti alle forze dell'ordine. Se non siamo forze dell'ordine il Prefetto, rappresentante dello Stato sul territorio, ce lo dica con chiarezza una volta per tutte e ci organizzeremo di conseguenza"

Cosa accadrà adesso? "Se entro 5 giorni non arriveranno risposte ufficiali e soddisfacenti per i lavoratori proclameremo uno sciopero della categoria che non vuole soldi ma solo certezze sul riconoscimento dei diritti del proprio lavoro"

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